Il governo americano ha proposto una legge sull’immigrazione molto controversa
Rende molto più complicato l’ingresso regolare dei migranti negli Stati Uniti, con misure simili a quelle proposte da Trump
Martedì l’amministrazione del presidente statunitense Joe Biden ha presentato una proposta di legge sull’immigrazione che sta venendo molto criticata perché ritenuta molto simile a misure adottate dal suo predecessore Donald Trump, ampiamente contestate perché considerate repressive e irrispettose dei diritti umani.
La proposta di legge di Biden prevede che sia vietato l’ingresso negli Stati Uniti ai richiedenti asilo che non abbiano prima cercato accoglienza in almeno uno dei paesi attraversati per raggiungere gli Stati Uniti. Concretamente, significa che per chiunque non sia messicano (il Messico confina direttamente con gli Stati Uniti), l’accesso via terra al paese viene reso estremamente complicato se non impossibile.
Il governo ha descritto la misura come un modo per incoraggiare i migranti a intraprendere rotte legali e sicure, ma secondo i critici la legge rischia di avere l’effetto contrario. Jane Bentrott, consulente del Justice Action Center, un’organizzazione non profit per i diritti dei migranti, ha detto al New York Times che una misura del genere porterebbe a nuovi e massicci respingimenti di persone al confine con gli Stati Uniti, con un aumento dei rischi per la vita degli stessi migranti e della possibilità di separazioni di nuclei familiari.
Bentrott ha detto che la proposta di legge di Biden è «in diretta contraddizione» con la promessa, fatta in campagna elettorale, di voler riformare le leggi che regolano l’immigrazione negli Stati Uniti in senso di maggiore accoglienza e di rispetto per i diritti umani.
Nei fatti, la legge di Biden assomiglia molto a un’altra proposta di legge fatta nel 2019 proprio da Trump, che fu molto contestata e poi bloccata da un tribunale federale l’anno successivo. Secondo Associated Press anche in questo caso ci saranno tentativi di ostacolare l’entrata in vigore della legge.
La proposta di legge è stata pubblicata in via preliminare sul Registro federale (la pubblicazione ufficiale del governo statunitense), in modo che la popolazione possa esaminarla per 30 giorni, prima dell’approvazione formale. Se questo accadrà, si prevede che sarà comunque una misura temporanea, limitata a un periodo di due anni con possibilità di proroga.
La nuova norma dovrebbe comunque entrare in vigore dopo la scadenza – il prossimo maggio – del Titolo 42, una misura emessa durante la pandemia da coronavirus dall’amministrazione Trump, che vietava tutti i viaggi «non essenziali» per limitare i rischi di contagio. Anche quella norma fu molto contestata, visto che aveva dato alla polizia di frontiera la copertura legale necessaria per attuare espulsioni sommarie di centinaia di migliaia di persone.
Nell’ultimo periodo, l’aumento del numero di migranti che ogni giorno tentano di entrare negli Stati Uniti e le conseguenti critiche da parte del Partito Repubblicano sono diventati una questione politica sempre più urgente per Biden. Per le sue norme sull’immigrazione, l’attuale presidente sta di fatto venendo criticato sia da destra che da sinistra: a sinistra, in particolare, lo si accusa di non aver mai attuato un reale cambiamento delle politiche di Trump.
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