I morti e i danni causati dal nuovo terremoto nel sud della Turchia
Sono morte 6 persone e ne sono rimaste ferite quasi 300 in seguito alle scosse di lunedì sera
Sono almeno sei le persone morte a causa del nuovo terremoto che ha colpito il sud della Turchia lunedì sera. C’è stata una prima scossa di magnitudo 6.3 alle 18:04 (ora italiana), seguita tre minuti dopo da un’altra di minore intensità, di magnitudo 5.8. Le due scosse sono arrivate a poco più di due settimane dal gravissimo terremoto che nella notte tra il 5 e il 6 febbraio aveva colpito Turchia e Siria, causando in tutto più di 46mila morti e migliaia di feriti.
Il terremoto di lunedì sera ha causato nuovi crolli di alcune strutture danneggiate e rimaste pericolanti da allora: secondo quanto riferito dalle autorità turche, le morti sono avvenute nelle città di Antiochia, Defne e Samandag, tutte nel sud del paese, vicino al confine con la Siria nord-occidentale. Molti palazzi erano già stati evacuati dopo il terremoto di due settimane fa, cosa che ha contribuito a evitare un numero maggiore di morti.
Le scosse hanno causato anche 294 feriti, di cui 18 ricoverati in gravi condizioni in ospedale. Sembra inoltre che ci siano persone intrappolate sotto le macerie dei palazzi crollati, ma non sono ancora state comunicate informazioni precise al riguardo.
Le scosse sono state sentite distintamente anche a molta distanza, e in particolare in Siria. Qui però non sembrano esserci stati grossi danni, a differenza di quanto avvenuto due settimane fa, ma le notizie che arrivano sono contrastanti: l’agenzia di stampa statale SANA ha detto che ci sono stati 6 feriti ad Aleppo a causa dei detriti caduti da un palazzo, mentre secondo il Syrian Observatory for Human Rights, organizzazione con sede a Londra che monitora la situazione in Siria, i feriti sarebbero almeno 470.
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