Giorgia Meloni ha parlato con Zelensky a Kiev
In serata ha incontrato il presidente ucraino, che tra le altre cose ha criticato pesantemente Silvio Berlusconi
Martedì sera la presidente del Consiglio italiana Giorgia Meloni ha incontrato a Kiev, la capitale dell’Ucraina, il presidente del paese Volodymyr Zelensky: i due si erano già visti negli scorsi mesi, ma si è trattato del primo incontro in Ucraina. Meloni era rimasta una dei pochi leader di un paese occidentale a non essere ancora stata in visita da Zelensky in Ucraina (anche per il fatto che è stata eletta solo cinque mesi fa). Lo aveva fatto per l’Italia invece il suo predecessore, Mario Draghi, lo scorso giugno.
«L’Italia è con Kiev, e non tentenneremo. Gli interessi ucraini coincidono con quelli dell’Europa», ha detto Meloni dopo l’incontro con Zelensky. «Una pace giusta e duratura non può esserci con una resa dell’Ucraina, una vittoria della Russia non sarebbe pace ma una invasione. Una pace vera si consegue ribadendo che la comunità internazionale non accetta l’invasione di Stati sovrani, non accetta un mondo in cui è la forza a ridisegnare i confini fra gli Stati, in cui chi ritiene di essere militarmente più forte ritiene di avere il diritto di invadere suo vicino. Bisogna essere seri su questa materia», ha aggiunto la presidente.
Zelensky ha ringraziato l’Italia per aver fornito al suo paese dei sistemi antiaerei, ma ha anche pronunciato parole molto dure verso Silvio Berlusconi, che qualche giorno fa aveva messo in imbarazzo il governo dicendo che, se fosse stato lui il presidente, non sarebbe mai andato a parlare con il presidente ucraino. «Io credo che la casa di Berlusconi non sia mai stata bombardata, mai siano arrivati con i carri armati nel suo giardino, nessuno ha ammazzato i suoi parenti, non ha mai dovuto fare la valigia alle 3 di notte per scappare», ha detto Zelensky. «Io auguro pace a tutte le famiglie italiane, anche a chi non ci sostiene, ma la nostra è una grande tragedia che va capita. Voglio che vengano qui a vedere con i propri occhi la scia di sangue che hanno lasciato».
Meloni, che aveva bisogno di questo incontro per rafforzare la propria immagine e credibilità internazionale dopo essere stata esclusa nelle ultime settimane da un incontro di alto livello con Zelensky organizzato da Francia e Germania, ci ha tenuto a ribadire che «al di là di alcune dichiarazioni, nei fatti la maggioranza è sempre stata compatta. Ha un programma chiaramente schierato a sostegno dell’Ucraina, è sempre stato rispettato da tutti e confido che sarà ancora così».
Dopo essere arrivata a Kiev nella mattinata di martedì, Meloni aveva già parlato brevemente ai giornalisti, tra cui Monica Guerzoni del Corriere della Sera, dicendo: «Credo fosse giusto, necessario esserci, portare la posizione del governo italiano, rendersi conto personalmente e vedere con i miei occhi quello di cui ha bisogno questo popolo che si batte per la sua libertà».
Dall’incontro tra Meloni e Zelensky erano previste delle novità sugli armamenti che l’Italia è disposta a inviare all’Ucraina, ma Meloni ha affermato che «tutte le armi che si forniscono sono difensive», e che al momento la fornitura di aerei da combattimento non è sul tavolo.
Negli scorsi giorni era già stato approvato il decreto contenente un nuovo invio di armi in Ucraina, il sesto. Repubblica aveva scritto che l’Italia si sarebbe potuta impegnare a consegnare alcuni aerei da caccia italiani, ma vincolando la fornitura italiana a quella di altri paesi occidentali, che per il momento sembrano in generale piuttosto titubanti: Meloni ha quindi smentito questa ipotesi.
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Nella tarda mattinata di martedì Meloni è stata in visita prima a Bucha e poi a Irpin, due delle città che hanno subito le maggiori devastazioni a causa dell’invasione russa, entrambe a pochi chilometri da Kiev. A Irpin Meloni ha assistito alla consegna di 52 generatori elettrici e 45 mezzi dei vigili del fuoco donati dall’Italia all’Ucraina, poi si è trattenuta di nuovo a parlare con i giornalisti per commentare il discorso alla nazione del presidente russo Vladimir Putin. «Abbiamo ascoltato parole di propaganda che già conoscevamo», ha detto Meloni, «ma i fatti sono diversi da quel che Putin racconta».
Lunedì la presidente era stata a Varsavia, in Polonia, dove aveva incontrato il primo ministro Mateusz Morawiecki. Lo stesso giorno il presidente americano Joe Biden era arrivato a sorpresa a Kiev, per la prima volta dall’inizio dell’invasione russa: le visite dei leader occidentali di questi giorni hanno un forte valore simbolico, a pochi giorni dal 24 febbraio, quando sarà trascorso un anno esatto dall’inizio della guerra.