Come è stata organizzata la visita a sorpresa di Biden a Kiev
Ci sono voluti mesi di pianificazione segreta, ed era stata avvertita anche la Russia
Lunedì mattina il presidente statunitense Joe Biden ha fatto una visita a sorpresa a Kiev, capitale dell’Ucraina: è stata la sua prima visita ufficiale da quando il 24 febbraio dell’anno scorso è iniziata l’invasione russa del paese, e la prima visita di un presidente statunitense dal 2008. L’arrivo di Biden a Kiev non era stato reso noto sostanzialmente fino a quando Biden è stato filmato e fotografato a passeggio con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky nella capitale.
Che il presidente americano si presenti a sorpresa in un paese in guerra e in cui le condizioni di sicurezza sono ancora molto precarie (i bombardamenti russi su Kiev sono frequenti) è un gesto di enorme importanza simbolica, anche per la vicinanza temporale del primo anniversario dell’inizio della guerra. In queste ore il viaggio di Biden è stato definito «rischioso» e «audace»: la sua pianificazione e organizzazione ha richiesto mesi di lavoro svolti in segreto, soprattutto per garantire la sua sicurezza e incolumità.
Al Washington Post, alcuni funzionari del governo americano hanno detto che l’organizzazione del viaggio di Biden ha coinvolto una cerchia ristretta di membri di agenzie governative sia statunitensi che ucraine, oltre che dei servizi segreti statunitensi, che per mesi hanno fatto attente valutazioni sui rischi che il presidente avrebbe potuto correre nell’entrata e nell’uscita dall’Ucraina, dove lo spazio aereo è chiuso e dove tra l’altro non sono presenti soldati statunitensi.
Uno degli aspetti che più hanno attirato l’attenzione della visita di Biden a Kiev è stata proprio la mancanza di soldati statunitensi a proteggerlo. Di solito il presidente degli Stati Uniti viaggia e si muove solo se la sicurezza è totalmente garantita: i video e le foto arrivati da Kiev, città che subisce regolarmente attacchi missilistici da parte della Russia, hanno mostrato il presidente americano, a piedi, contornato da giornalisti che scattavano foto, che camminava senza apparentemente indossare qualche tipo di protezione, con sullo sfondo le sirene di allarme per i bombardamenti.
Nelle ore successive si è saputo che gli Stati Uniti avevano comunicato alla Russia della visita di Biden qualche ore prima dell’arrivo del presidente. Lo ha detto lunedì il consigliere per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti Jake Sullivan. In un post su Telegram, l’ex presidente russo Dmitri Medvedev, oggi accanito nazionalista, ha sostenuto che Biden avrebbe anche ricevuto dalla Russia garanzie di sicurezza prima del viaggio, ma fonti americane hanno fatto sapere che i russi si sarebbero limitati a riconoscere di aver ricevuto l’avvertimento americano, senza fornire particolari garanzie.
Biden è partito da Washington verso Varsavia, la capitale della Polonia, alle 4:15 del mattino di domenica, accompagnato solo da due giornalisti che avevano giurato di mantenere il segreto fino alla conclusione del viaggio e che erano stati privati dei propri telefoni, oltre che dallo stesso Sullivan, da Jen O’Malley Dillon e da Annie Tomasini, rispettivamente la vice capo dello staff e la direttrice dello staff che gestisce agenda, impegni e incontri del presidente.
Dalla Polonia, secondo fonti dei giornali americani, Biden avrebbe poi viaggiato fino a Kiev in treno, come hanno fatto numerosi altri capi di stato e di governo prima di lui. Il viaggio in treno dura circa dieci ore.
Secondo il vice consigliere per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti Joe Finer, la decisione finale sulla data esatta della partenza è stata presa venerdì, dopo un incontro tra Biden e alcuni funzionari del consiglio per la sicurezza nazionale. Una fonte a conoscenza dei fatti ha detto a CNN che a Biden erano state presentate diverse opzioni per il suo viaggio in Ucraina, e che era stato lui a scegliere di visitare proprio Kiev (non è stato detto quali fossero le altre opzioni).
Sullivan ha aggiunto che i piani per un viaggio di Biden a Kiev, che come detto erano in corso da mesi, erano stati mantenuti altamente riservati anche all’interno della stessa Casa Bianca e del Pentagono, rispettivamente residenza del presidente e sede del ministero della Difesa, in cui pochissime persone erano a conoscenza della cosa.
Sono arrivati chiarimenti anche riguardo alle sirene di allarme per i bombardamenti che suonavano mentre Biden era a Kiev, che hanno contribuito a rendere la sua visita ancora più notevole. Yuriy Ihnat, portavoce delle forze aeree ucraine, ha detto che le sirene sono scattate a causa di un caccia russo partito da una base in Bielorussia, confinante con la Russia oltre che sua stretta alleata: le sirene sono state insomma un allarme automatico e non provocato da un qualche attacco imminente su Kiev.
Finer ha detto che alla pianificazione del viaggio di Biden a Kiev hanno collaborato anche «i più alti livelli del governo ucraino», anche in questo caso senza specificare quali. Lunedì mattina molto presto il governo ucraino aveva messo in atto un imponente dispiegamento di forze di sicurezza: tra le altre cose, è stata proprio la formazione di una lunga carovana di automobili nei paraggi dell’ambasciata statunitense di Kiev ad attirare l’attenzione e far circolare le prime ipotesi di una visita di Biden nel paese. All’arrivo del presidente americano, una buona porzione del centro di Kiev era di fatto chiusa al traffico.