L’aggressione agli studenti del liceo Michelangiolo di Firenze
Sono stati identificati come responsabili sei membri del movimento giovanile Azione Studentesca, vicino a Fratelli d'Italia
Sabato mattina c’è stata un’aggressione davanti al liceo classico Michelangiolo di Firenze, in una via del centro, ai danni di alcuni studenti membri di un collettivo di sinistra del liceo. I video dell’aggressione sono circolati molto sui social network e la notizia ha assunto in breve tempo una rilevanza nazionale perché gli accusati sono sei ragazzi tra i 16 e i 20 anni che fanno parte del movimento giovanile di destra Azione Studentesca, considerato vicino a Fratelli d’Italia. Sono indagati per violenza privata in relazione all’aggressione e per manifestazione non autorizzata.
In uno dei video che documentano l’aggressione si vede uno degli studenti ricevere calci e pugni alla testa da due persone mentre si trova per terra. Il ragazzo viene poi difeso da un altro studente e poco dopo la situazione si calma anche grazie all’intervento di una professoressa e, in un secondo momento, della polizia. I sei membri di Azione Studentesca sono stati identificati grazie a queste immagini.
L'aggressione davanti al liceo Michelangiolo di Firenze è inaudita. Studenti assaliti da militanti fascisti, alcuni dei quali adulti.
Qui non stiamo parlando di una vernice lavabile su un muro ma di una violenza fascista: Piantedosi, Salvini e Meloni non hanno nulla da dire? pic.twitter.com/i5uX9OfGg0
— Marco Furfaro (@marcofurfaro) February 18, 2023
Secondo le ricostruzioni fatte dai giornali sulla base di testimonianze e fonti di polizia, i sei accusati dell’aggressione erano andati fuori dal Michelangiolo prima dell’inizio delle lezioni per distribuire i volantini di Azione Studentesca: il pestaggio sarebbe cominciato quando alcuni membri del collettivo della scuola si sarebbero avvicinati invitandoli a buttare i volantini in un cestino e a sospendere la distribuzione. I due più coinvolti sono gli stessi che si vedono nel video e che hanno testimoniato in questura. Secondo gli studenti del collettivo non è la prima volta che Azione Studentesca fa volantinaggio lì, e sarebbe un pretesto deliberato per provocare lo scontro.
Il sindaco di Firenze Dario Nardella, che è andato nel pomeriggio di sabato davanti al liceo per parlare con gli studenti, l’ha definita «un’aggressione squadrista». Dopo di lui hanno usato toni simili diversi altri esponenti del centrosinistra, descrivendo i militanti di Azione Studentesca come neofascisti. Nardella ha poi detto di aspettarsi una condanna «da tutte le forze politiche», evidentemente riferendosi in particolare a Fratelli d’Italia, il principale partito del governo, con cui i militanti di Azione Studentesca condividono varie posizioni politiche.
Azione Studentesca non è affiliato direttamente a Fratelli d’Italia. Esiste dal 1996, quando era nato come associazione all’interno di Azione Giovani, il movimento giovanile di Alleanza Nazionale di cui la presidente del Consiglio Giorgia Meloni fu a lungo dirigente nazionale e poi presidente. Meloni è stata anche responsabile nazionale di Azione Studentesca dal 1996 al 2000.
Con la dissoluzione di Alleanza Nazionale nel 2009 e la fondazione di Fratelli d’Italia nel 2013 da parte di alcuni suoi membri, tra cui Meloni, si dovette ricostruire anche il movimento giovanile del partito, che divenne Gioventù Nazionale. Azione Studentesca si è quindi ricostituito all’interno del nuovo movimento nel 2016, in rappresentanza degli studenti delle scuole superiori ma senza legami diretti con Fratelli d’Italia. Si definisce un «movimento politico identitario», «egemone tra gli studenti di destra».
Gli esponenti di Fratelli d’Italia a livello nazionale si sono tenuti un po’ a distanza dall’aggressione di Firenze. Sabato sera il coordinatore fiorentino del partito, Jacopo Cellai, ha pubblicato un comunicato in cui esprimeva «rammarico» per «gli scontri avvenuti stamani nei pressi del liceo Michelangiolo» e condannava genericamente «ogni forma di violenza da chiunque esercitata». Cellai aveva poi sostanzialmente invitato ad aspettare prima di indicare i responsabili, citando espressamente Nardella e dicendo di auspicare «accortezza nel commentare l’accaduto senza additare responsabilità prima che le stesse siano acclarate».
Il capogruppo alla Camera di Fratelli d’Italia, Tommaso Foti, ha similmente detto che «episodi di violenza politica sono sempre da condannare». Non si sono espressi invece né Meloni né Giovanni Donzelli, deputato fiorentino e dirigente di Fratelli d’Italia che da giovane ha militato nei movimenti giovanili della destra a Firenze.
Il leader di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni ha annunciato che rivolgerà un’interrogazione parlamentare sul tema al ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, e a quello dell’Istruzione, Giuseppe Valditara.