La città turca che ha resistito al terremoto
A Erzin non ci sono stati né morti né crolli, grazie al contrasto all'abusivismo edilizio e al tipo di terreno su cui è costruita
Erzin è una piccola città di circa 30mila abitanti del sud della Turchia: si trova a poco meno di 80 chilometri dall’epicentro del gravissimo terremoto che nella notte tra il 5 e il 6 febbraio ha colpito Turchia e Siria e che ha causato finora più di 41mila morti, intere città distrutte e decine di migliaia di sfollati. Eppure a Erzin non solo non è morto nessuno, ma non è crollato nemmeno un palazzo. La città è rimasta sostanzialmente intatta dopo il terremoto, e si sta cercando di capire come sia potuto succedere.
Negli ultimi giorni diversi giornali internazionali sono andati a Erzin per verificare la situazione, e in varie interviste il sindaco Okkesh Elmasoglu ha sostenuto che il motivo principale per cui la città si è salvata dalla distruzione sarebbe stata la forte opposizione delle autorità locali agli abusi edilizi. Molti esperti, però, ritengono che la ragione per cui la città ha subìto pochissimi danni sia più che altro da ricondurre al tipo di suolo su cui è costruita, diverso da quello delle aree circostanti.
Lo sviluppo edilizio incontrollato in molte città della Turchia, promosso negli scorsi anni dal governo del presidente Recep Tayyip Erdogan, è considerato uno dei principali motivi per cui il terremoto ha causato così tanti danni in tutta la Turchia. A Erzin sembra che le cose siano effettivamente andate un po’ meglio, grazie all’insistenza del sindaco attuale e dei suoi predecessori nel bloccare la costruzione di edifici abusivi. Lo si deve anche al fatto che la città si è sviluppata soprattutto negli ultimi 20 anni e che quindi i palazzi sono tutti piuttosto moderni e costruiti seguendo regole più stringenti.
Se il contrasto all’abusivismo da parte dell’amministrazione locale ha certamente contribuito a “salvare” la città dal terremoto, secondo geologi ed esperti c’è però da considerare anche un altro fattore: il tipo di suolo su cui è costruita Erzin. Secondo quanto detto al New York Times da Omer Emre, un geomorfologo che da anni studia la conformazione della zona e la sua predisposizione a eventi sismici, «le condizioni del suolo sono il motivo principale per cui non ci sono stati grossi danni» in città.
Molte città della zona, ha detto Emre, sono state costruite su strati di sabbia, limo e argilla di un antico letto di fiume. Questo terreno, estremamente morbido, oscilla molto in caso di scosse di terremoto, rendendo quindi gli edifici più suscettibili ai crolli. Al contrario, Erzin è stata costruita su un terreno duro, composto da rocce di dimensioni maggiori in grado di assorbire gli urti e ammortizzare le onde sismiche, riducendo quindi l’oscillazione dei palazzi.
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