Machu Picchu ha riaperto
Il celebre sito archeologico peruviano era stato chiuso a gennaio a causa delle grandi proteste contro il governo
Il sito archeologico inca di Machu Picchu, l’attrazione turistica più famosa del Perù, è stato riaperto mercoledì dopo una chiusura di quasi un mese dovuta alle proteste in corso nel paese contro il governo. I manifestanti avevano infatti bloccato l’accesso al sito, mettendo dei grossi massi lungo la linea ferroviaria che permette di raggiungere Aguas Calientes, il paesino da cui poi si parte per raggiungere Machu Picchu.
Il Perù sta attraversando una crisi politica che era cominciata lo scorso dicembre, quando l’allora presidente Pedro Castillo era stato rimosso dal suo incarico dopo aver cercato di sciogliere il parlamento. I manifestanti chiedono le dimissioni della presidente Dina Boluarte, che ha preso il posto di Castillo, e la convocazione di nuove elezioni, attualmente previste per il 2026. Da settimane sono in corso proteste e scontri violenti tra polizia e manifestanti: da quando sono iniziate le violenze, sono morte 60 persone.
Nella regione intorno a Machu Picchu tuttavia la situazione si è parzialmente normalizzata, cosa che ha permesso di riaprire il sito archeologico. Secondo la Cámara de Comercio y Turismo de Machu Picchu, la chiusura di queste settimane ha causato una notevole perdita di denaro per l’economia locale, stimata nell’equivalente di 5,6 milioni di euro.