L’unità di soldati russi che combatte con l’esercito ucraino
Si chiama Legione “Libertà alla Russia” ed è composta interamente da russi in disaccordo con le politiche di Vladimir Putin
All’interno dell’esercito ucraino c’è un’unità interamente composta da soldati russi che combattono contro la Russia perché contrari all’invasione dell’Ucraina. Alcuni sono ex soldati dell’esercito russo, altri sono volontari senza precedenti esperienze militari: sono accomunati dalla volontà di difendere il territorio ucraino e dall’essere in disaccordo col presidente russo Vladimir Putin. La loro unità è nata poco dopo l’inizio della guerra: sul loro canale Telegram si descrivono come «cittadini liberi della Russia che si assumono la responsabilità di se stessi e cominciano a lottare per una Nuova Russia».
L’unità si chiama «Legione “Svoboda Rossii”», cioè “Libertà alla Russia”. Non si sa di preciso da quanti soldati sia composta: le stime vanno da diverse centinaia a qualche migliaio, 4mila secondo fonti citate da Radio Free Europe/Radio Liberty, canale generalmente affidabile su Asia ed Europa orientale. In generale si sa molto poco di questa unità: chi ne fa parte mantiene un profilo molto basso perché teme ritorsioni nei confronti dei propri familiari. Lo stesso esercito ucraino tende a pubblicizzare poco la partecipazione di soldati provenienti da un esercito e da un paese ritenuti nemici.
Ad oggi, comunque, si sa che la Legione “Libertà alla Russia” combatte soprattutto nel sud-est dell’Ucraina, dove ormai da mesi si sta concentrando la gran parte degli sforzi dell’esercito ucraino e dove i russi controllano ampie porzioni di territorio. Sembra che centinaia di questi soldati siano operativi in particolare attorno a Bakhmut, piccola città nella regione di Donetsk che i russi stanno cercando di conquistare da settimane.
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In alcune interviste a Radio Free Europe, al New York Times e ad agenzie di stampa locali, i membri della Legione “Libertà alla Russia” hanno raccontato la loro storia e i motivi della propria scelta.
Alcuni di loro vivevano già in Ucraina quando è iniziata l’invasione, altri ci sono andati proprio per unirsi all’esercito, in molti casi senza nessuna esperienza militare alle spalle. Uno di loro, che ha parlato in forma anonima e detto di non avere nemmeno vent’anni, ha raccontato di aver deciso di unirsi all’esercito ucraino dopo aver tentato di protestare contro la guerra nel suo paese: aveva avuto inizialmente problemi con l’amministrazione dell’università in cui studiava, e poi con la polizia. Ha detto di aver deciso di partire il giorno in cui la polizia russa si era presentata a casa sua per punirlo per alcuni post che aveva pubblicato sui propri profili social, critici nei confronti dell’invasione russa dell’Ucraina.
Un altro, che ha 32 anni e il cui nome di battaglia è Miami, ha detto che la sua scelta ha provocato profonde divisioni tra lui e la sua famiglia, che vive in Russia e crede a tutto ciò che racconta la propaganda del regime di Putin. In Russia le notizie sulle uccisioni di civili ucraini compiute dall’esercito russo vengono liquidate come falsità occidentali: «la mia famiglia non riesce a credere che il secondo esercito più grande del mondo uccida i civili», ha raccontato, e ha aggiunto che i familiari hanno cercato in tutti i modi di convincerlo a unirsi all’esercito russo.
Ci sono anche soldati che si definiscono nazionalisti russi ma che ritengono sbagliata l’invasione dell’Ucraina. Uno di loro, noto come Caesar, ha detto che in passato aveva fatto parte del Movimento Imperiale Russo, di estrema destra e considerato da Canada e Stati Uniti un gruppo terroristico, e di aver deciso di abbandonarlo nel 2014 a causa del suo sostegno all’annessione russa della penisola ucraina di Crimea.
La Legione “Libertà alla Russia” opera sotto il controllo della Legione internazionale di difesa territoriale dell’Ucraina, un’unità militare delle forze di difesa territoriale ucraine composta da volontari stranieri.
La legione russa si è formata a marzo del 2022, un mese dopo l’inizio dell’invasione dell’Ucraina. Inizialmente la legge ucraina vietava ai cittadini russi di unirsi all’esercito ucraino, ma col tempo i volontari della legione si sono guadagnati una certa fiducia anche da parte della popolazione: Andriy Yusov, portavoce dell’intelligence militare ucraina, ha detto che le norme per permettere ai volontari di unirsi legalmente all’esercito ucraino sono state modificate solo lo scorso agosto.
Entrare nella legione è comunque molto difficile, hanno raccontato alcuni soldati russi: dopo aver fatto domanda ci si deve sottoporre a un controllo molto approfondito sulla propria storia e sul proprio percorso, in alcuni casi svolto attraverso test del poligrafo, chiamato anche “la macchina della verità”: è uno strumento dalla dubbia attendibilità, dotato di fili ed elettrodi che misurano pulsazioni cardiache, pressione sanguigna, respirazione e tensione muscolare mentre il soggetto risponde alle domande.
Solo dopo aver passato tutti i controlli si può accedere all’addestramento di base, dovendo comunque fare i conti con molta diffidenza: Yusov ha detto che è capitato che ci fossero diversi tentativi di infiltrazione di spie russe all’interno della legione. Nel frattempo, la settimana scorsa la procura generale russa ha chiesto il riconoscimento della Legione “Libertà alla Russia” come organizzazione terroristica.
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