Due donne sono state uccise in provincia di Catania da un uomo in semilibertà che poi si è suicidato

(ANSA NPK)
(ANSA NPK)

Sabato mattina un uomo che stava scontando un ergastolo e si trovava in regime di semilibertà ha ucciso due donne a Riposto, in provincia di Catania. Un comandante dei carabinieri ha raccontato a Catania Today che dopo gli omicidi l’uomo si è presentato alla caserma dei carabinieri di Riposto dicendo di volersi costituire, dopodiché si è sparato, nonostante i tentativi dei carabinieri di fermarlo. Si chiamava Salvatore La Motta, nel 1999 era stato processato per omicidio e associazione mafiosa, ed era considerato vicino alla famiglia mafiosa Santapaola-Ercolano. Era il fratello del noto boss locale Benedetto La Motta, anche lui condannato all’ergastolo.

La Motta era in permesso da una settimana. L’ordinamento italiano prevede permessi speciali per chi sia stato in carcere almeno dieci anni e abbia tenuto una buona condotta. Questa sera sarebbe dovuto rientrare in carcere ad Augusta, in provincia di Siracusa.

La Motta ha ucciso Carmelina Marino sul lungomare di Riposto; il corpo della donna è stato trovato nell’auto che le apparteneva. Santa Castorina invece è stata uccisa probabilmente mentre scendeva dalla sua auto, in un’altra zona del paese, in via Roma. Non è chiaro il movente di La Motta. Secondo il procuratore di Catania, Carmelo Zuccaro, il primo omicidio è «certamente collegato al suicidio» di La Motta, e «al 90 per cento, visti dinamica, luoghi e tempi» anche il secondo.

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Dove chiedere aiuto
Se sei in una situazione di emergenza, chiama il numero 112. Se tu o qualcuno che conosci ha dei pensieri suicidi, puoi chiamare il Telefono Amico allo 02 2327 2327 oppure via internet da qui, tutti i giorni dalle 10 alle 24.

Puoi anche chiamare l’associazione Samaritans al numero 06 77208977, tutti i giorni dalle 13 alle 22.