L’esercito russo ha compiuto nuovi attacchi con missili e droni in diverse parti dell’Ucraina, soprattutto verso le infrastrutture energetiche
Tra giovedì sera e venerdì mattina la Russia ha compiuto una serie di nuovi attacchi contro diverse città e aree dell’Ucraina. Gli attacchi, per i quali sono stati usati missili e droni, hanno colpito soprattutto il Donbass e la regione di Zaporizhzhia, ma ci sono state esplosioni anche nella capitale Kiev e a Kharkiv, entrambe collocate nella parte settentrionale del paese. Secondo l’esercito ucraino, la Russia avrebbe lanciato 71 missili da crociera, 35 missili S-300 e 7 droni di fabbricazione iraniana: dice di aver intercettato e abbattuto 61 missili da crociera e cinque droni.
Gli attacchi hanno colpito soprattutto le infrastrutture energetiche ucraine, in linea con la strategia adottata ormai da mesi dalla Russia, che anche in questo caso ha provocato interruzioni di corrente in più punti del paese. I missili e i droni sono stati lanciati in parte da bombardieri, in parte da navi da guerra russe nel mar Nero e in parte dalla regione russa di Belgorod, con cui l’Ucraina confina a nord est. Valery Zaluzhny, capo di stato maggiore dell’esercito ucraino, ha detto che due missili da crociera lanciati dalle navi russe sul mar Nero avrebbero attraversato lo spazio aereo della Moldavia e della Romania: un’affermazione che è stata confermata anche dalla Moldavia.