Il ministro della Giustizia Carlo Nordio ha deciso che Alfredo Cospito resterà al 41-bis
Il ministro della Giustizia Carlo Nordio ha deciso che l’anarchico Alfredo Cospito dovrà rimanere al regime carcerario del 41-bis, respingendo l’istanza di revoca che era stata presentata dall’avvocato di Cospito, Flavio Rossi Albertini. Cospito, detenuto prima nel carcere di Sassari e ora in quello di Opera a Milano, sta facendo da più di cento giorni uno sciopero della fame contro il regime carcerario a cui è sottoposto. La decisione di Nordio era ampiamente attesa ed era già stata anticipata pubblicamente dal ministro.
In una nota il ministero della Giustizia ha fatto sapere che Nordio «con un provvedimento articolato ha respinto la richiesta di revoca del regime speciale di detenzione di cui all’articolo 41-bis dell’ordinamento penitenziario, presentata dall’avvocato del detenuto Alfredo Cospito». La difesa di Cospito ha annunciato che ricorrerà contro la decisione del ministro. La richiesta di revoca a Nordio è separata dal ricorso presentato dall’avvocato di Cospito contro la decisione con cui il tribunale di sorveglianza di Roma aveva confermato la detenzione per 4 anni al 41-bis per Cospito: su questo si esprimerà la Corte di Cassazione il prossimo 24 febbraio.
Cospito protesta perché da aprile, dopo aver già scontato sei anni di detenzione, era stato sottoposto al regime detentivo del 41-bis, il cosiddetto “carcere duro” che prevede diverse pesantissime restrizioni. Inoltre, protesta perché la sua condanna a vent’anni di reclusione rischia di trasformarsi in ergastolo ostativo, cioè l’ergastolo che non prevede la possibilità di accedere ai benefici di legge, e che non può essere né abbreviato né convertito in pene alternative.