Il discorso sullo stato dell’Unione di Biden è stato molto animato
I Repubblicani lo hanno più volte apertamente contestato, il presidente ha risposto e ha detto di voler «finire il lavoro» in economia
Martedì il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha tenuto il discorso sullo stato dell’Unione, un appuntamento annuale della politica statunitense, con cui il presidente si rivolge al Congresso e al paese per fare il punto sulla sua attività e sulle condizioni della nazione. È il secondo della sua presidenza (nel primo anno dopo l’elezione non si tiene): il primo si era molto focalizzato sull’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, avvenuta pochi giorni prima.
Quest’anno il discorso del presidente ha riguardato maggiormente la politica interna, seppur toccando temi internazionali come la guerra in Ucraina e le recenti tensioni con la Cina: Biden ha voluto sottolineare i risultati ottenuti, anche in economia, e ha più volte ribadito il concetto di voler «finire il lavoro» di riforme economiche cominciato dopo la sua elezione.
Lo stato dell’Unione è uno degli appuntamenti politici più seguiti dal pubblico televisivo e il discorso è stato l’occasione per ribadire la sua visione per il futuro dell’America, che dovrebbe essere al centro della campagna per la rielezione. Biden non ha ancora annunciato la sua candidatura, ma sembra sempre più probabile che lo farà a breve.
Il presidente ha annunciato anche piani ambiziosi, che difficilmente riuscirà a portare a termine in questa legislatura, fra cui la volontà di finanziare gli investimenti per l’economia e per le politiche ambientali contro la crisi climatica con un aumento delle tasse per i più abbienti:
Dobbiamo infine fare in modo che i più ricchi e le grandi aziende comincino a pagare quello che è giusto. Sono un capitalista, ma ciascuno deve pagare la sua parte. Credo che molti americani siano d’accordo con me: così com’è il sistema di tassazione non è equo.
Biden ha tenuto il discorso di fronte a un Congresso diviso: nelle elezioni di metà mandato i Democratici hanno conservato la maggioranza in Senato ma l’hanno persa alla Camera. Le componenti più agguerrite dei Repubblicani lo hanno contestato e interrotto più volte durante il discorso, cosa non comune per la politica statunitense. Il presidente ha risposto alle urla e al brusio di disapprovazione di parte dei Repubblicani, mentre la deputata della Georgia Marjorie Taylor Greene, di estrema destra, gli ha gridato “bugiardo” durante il discorso.
Uno dei punti centrali del discorso di Biden è stato comunque l’invito a una collaborazione. Ricordando le leggi approvate con l’appoggio dei due partiti, ha detto: «Lottare per il gusto di lottare, il conflitto fine a sé stesso non ci porta da nessuna parte. Negli ultimi due anni abbiamo dimostrato ai cinici e agli scettici che si sbagliavano, quando dicevano che non potevamo lavorare insieme».
Allo stesso tempo però Biden ha denunciato l’atteggiamento dell’opposizione più dura, annunciando che avrebbe posto il veto a ogni tentativo di indebolire i programmi di sanità pubblica per i meno abbienti, di negare il diritto all’aborto e di eliminare le misure recentemente introdotte che fissano prezzi massimi per alcune medicine. Riguardo allo stallo politico sull’innalzamento del tetto del debito pubblico, che rischia di condizionare la crescita economica, ha detto: «Alcuni miei amici Repubblicani vogliono prendere l’economia in ostaggio, a meno che io non aderisca ai loro piani economici. È giusto che tutti lo sappiano. Non tutti i Repubblicani, ma alcuni di loro: per educazione non faccio nomi».
Riguardo ai temi economici interni, Biden ha sottolineato l’importanza degli investimenti nelle infrastrutture, i «più importanti dal piano per le autostrade di Eisenhower» e ha ribadito di voler continuare a incentivare la crescita dell’industria manifatturiera negli Stati Uniti, anche per recuperare altri posti di lavoro.
Per quel che riguarda la politica estera, Biden ha sottolineato l’impegno nel sostegno dell’Ucraina: «Negli ultimi due anni le democrazie sono diventate più forti, non più deboli, le autocrazie più deboli, non più forti». Ed è tornato sull’abbattimento del pallone spia cinese: «Abbiamo chiarito che ogni volta che la Cina dovesse minacciare la nostra sovranità, agiremo per proteggere la nostra nazione».
Invitati a presenziare al discorso c’erano il cantante Bono Vox, per il suo impegno nella lotta all’AIDS, Paul Pelosi, marito della ex speaker della Camera Nancy Pelosi, recentemente vittima di un attentato con un martello, e i genitori di Tyre Nichols, l’uomo afroamericano ucciso dopo aver subito un pestaggio da parte della polizia a Memphis. Rivolgendosi a questi ultimi, Biden ha ribadito la necessità di riformare la polizia e il modo in cui viene addestrata. Ha poi invocato la messa al bando delle armi d’assalto, utilizzate nella maggior parte delle stragi di massa.