Tutte le conseguenze della storia del pallone spia cinese
Sui rapporti tra Cina e Stati Uniti e sui governi di entrambi i paesi, costretti a esprimersi in pubblico su questioni solitamente riservate
Gli Stati Uniti stanno cercando i resti del pallone aerostatico cinese che è stato abbattuto sabato sera al largo delle costa orientale americana e che secondo il dipartimento della Difesa era stato usato dalla Cina per operazioni di spionaggio. L’abbattimento del pallone sta provocando nuove grosse polemiche tra Cina e Stati Uniti, e ha bloccato sul nascere un tentativo di distensione e dialogo che i due paesi stavano cercando di avviare proprio in queste settimane.
La Cina ha reagito molto duramente all’abbattimento del suo pallone aerostatico. Fin da venerdì scorso, il governo cinese aveva sostenuto che il pallone che aveva viaggiato per vari giorni sullo spazio aereo degli Stati Uniti non era un «pallone spia», ma un pallone con funzioni di tipo civile che aveva deviato dalla sua rotta ed era finito per errore sugli Stati Uniti. Dopo l’abbattimento, il ministero degli Esteri cinese ha detto che «l’uso della forza da parte degli Stati Uniti è una chiara reazione eccessiva e una seria violazione delle pratiche internazionali». Ma poco prima era stato il dipartimento di Stato americano ad accusare la Cina di aver compiuto una «evidente violazione della sovranità americana» facendo volare un pallone spia sul suo territorio.
Ovviamente è ben noto che Cina e Stati Uniti si spiano a vicenda e cercano di approfittare di ogni occasione per ottenere informazioni l’uno dall’altro. Ma la vicenda del pallone è sotto molti punti di vista speciale perché è avvenuta in pubblico e ha avuto conseguenze imbarazzanti per entrambi i paesi, che hanno dovuto pensare a gestire sia i rapporti diplomatici sia la reazione della propria opinione pubblica interna.
La conseguenza più immediata è stata che venerdì il segretario di Stato americano, Antony Blinken, ha deciso di rimandare un’importante visita in Cina che era prevista per domenica. La visita di Blinken sarebbe stata la prima di un segretario di Stato americano in Cina dal 2018, ed era stata considerata da molti osservatori come un tentativo di ristabilire almeno in parte relazioni di buon livello tra i due paesi, dopo anni di guerra commerciale e di rapporti estremamente conflittuali.
La vicenda del pallone aerostatico cinese ha distrutto questo inizio di dialogo, e ci vorrà del tempo prima che i due paesi si riavvicinino.
Non è del tutto chiaro perché la Cina abbia inviato sugli Stati Uniti un pallone spia proprio negli scorsi giorni, alla vigilia dell’importante viaggio di Blinken, correndo il rischio di provocare gli Stati Uniti (cosa che poi è effettivamente successa). Non è chiaro soprattutto considerato il fatto che il regime cinese nelle scorse settimane, in concomitanza con la fine delle restrizioni per il coronavirus, aveva avviato tutta una serie di operazioni diplomatiche per mostrarsi più aperta con i suoi partner commerciali, compresi gli Stati Uniti.
Il lancio del pallone ha provocato anche conseguenze interne ai due paesi. Negli Stati Uniti, il presidente Joe Biden è stato duramente criticato dall’opposizione Repubblicana per essersi dimostrato debole nei confronti della Cina, e non aver fatto esplodere il pallone aerostatico prima che entrasse nello spazio aereo americano. Alcuni Repubblicani particolarmente agguerriti, come il senatore J.D. Vance, hanno sfruttato la vicenda in maniera creativa: Vance per esempio si è fatto fotografare con un’arma di grosso calibro mentre scruta il cielo.
— J.D. Vance (@JDVance1) February 3, 2023
Alla fine, la polemica ha raggiunto un tale livello che il governo americano è stato costretto a rivelare che durante la presidenza del Repubblicano Donald Trump almeno tre palloni spia cinesi avevano transitato nello spazio aereo americano, e Trump non si era curato di abbatterli.
In Cina la dura reazione mostrata dopo l’abbattimento del pallone è stata probabilmente influenzata dalla parte più nazionalista del regime. Potrebbe essere piuttosto dannosa per il presidente Xi Jinping, che si trova coinvolto in una disputa di spionaggio internazionale proprio mentre la Cina cercava di riguadagnarsi la fiducia dei suoi principali partner commerciali.