La testimonianza di un senatore brasiliano sui tentativi di sovvertire il risultato delle elezioni
Marcos do Val ha parlato di un incontro a cui avrebbe partecipato anche Bolsonaro tenuto due mesi dopo le presidenziali vinte da Lula
Marcos do Val, senatore brasiliano considerato vicino all’ex presidente Jair Bolsonaro, ha sostenuto di aver partecipato il 9 dicembre scorso insieme allo stesso Bolsonaro a un incontro in cui si metteva a punto un piano per impedire a Luiz Inácio Lula da Silva di insediarsi come nuovo presidente del Brasile. Le dichiarazioni di do Val sono rilevanti perché due mesi prima del presunto incontro Lula aveva vinto le elezioni contro Bolsonaro, il quale aveva di fatto contestato il risultato. All’inizio di gennaio del 2023 migliaia di sostenitori di Bolsonaro hanno assaltato tre importanti edifici delle istituzioni brasiliane per protestare contro la vittoria di Lula, sostenendo che fosse stata il frutto di brogli e irregolarità.
Sull’assalto sono ancora in corso delle indagini che stanno cercando di capire tra le altre cose se Bolsonaro ne fosse a conoscenza e se avesse partecipato in qualche modo alla sua organizzazione. La testimonianza di do Val, se confermata, aggiungerebbe forza all’ipotesi di un coinvolgimento di Bolsonaro nel sovvertire il risultato elettorale per restare al potere (ipotesi che al momento va considerata con prudenza, perché non ci sono prove solide che la confermino). L’ipotesi era stata considerata plausibile fin dalla tesissima e violenta campagna elettorale che aveva portato alle elezioni, in cui Bolsonaro aveva fatto capire piuttosto chiaramente di non essere disposto ad accettare una sconfitta.
L’incontro, ha detto do Val, si sarebbe tenuto su iniziativa del deputato Daniel Silveira, vicino a Bolsonaro e appartenente al Partito laburista brasiliano (negli ultimi anni i laburisti, che tradizionalmente in Brasile sono meno di sinistra che in altri paesi del mondo, hanno assunto posizioni sempre più di destra e hanno mostrato grande vicinanza a Bolsonaro).
Durante l’incontro si sarebbe discusso un piano che prevedeva di registrare di nascosto una conversazione a cui partecipava Alexandre de Moraes, giudice della Corte suprema brasiliana e soprattutto capo della Commissione elettorale brasiliana. L’obiettivo era di far fare a de Moraes dichiarazioni compromettenti sul suo aver agito oltre i limiti della propria autorità violando la Costituzione, per poi usarle per farlo arrestare e per annullare il risultato delle elezioni nel caso in cui avesse vinto Lula e non Bolsonaro (in Brasile de Moraes è contestato da tempo per il modo in cui esercita il suo potere).
Non è chiaro come questo sarebbe dovuto concretamente succedere: secondo quanto raccontato da do Val, Bolsonaro avrebbe detto: «Annullo le elezioni, Lula non si insedia, io resto presidente e arresto de Moraes per le sue dichiarazioni». Do Val ha detto che la strumentazione tecnica per registrare la conversazione con de Moraes sarebbe stata fornita dall’Agenzia di Intelligence Brasiliana (ABIN), la principale agenzia d’intelligence del paese, che però ha sostenuto di non essere stata «assolutamente coinvolta in nessuna iniziativa» di questo tipo.
Do Val ha raccontato la sua versione dei fatti giovedì mattina in una conferenza stampa a Brasilia. Poco prima la rivista brasiliana Veja aveva pubblicato un articolo descrivendo il piano che sarebbe stato discusso durante l’incontro di dicembre, citando direttamente do Val come una delle persone presenti. Nella conferenza stampa do Val ha confermato di essere stato invitato insieme a Bolsonaro a un incontro per sovvertire il risultato delle elezioni, ma di essere stato «costretto» da Silveira ad andarci. Do Val ha anche detto che Bolsonaro era rimasto in silenzio durante l’incontro.
Ulteriori dettagli sulla questione sono stati diffusi giovedì stesso sempre da Veja, che in risposta alle smentite di do Val ha pubblicato la registrazione dell’intervista, sostenendo anche di aver visto alcuni messaggi che confermavano parte del suo racconto. De Moraes ha ordinato alla polizia federale brasiliana di raccogliere la testimonianza giurata di do Val entro cinque giorni.
Per ora non sono stati fatti commenti da Bolsonaro, che da dicembre sta mantenendo un profilo molto basso e che al momento si trova negli Stati Uniti, dove ha chiesto un visto turistico per poter restare altri sei mesi (il suo visto è in scadenza).
Nel frattempo Silveira, il deputato che avrebbe organizzato l’incontro, è stato arrestato proprio giovedì su ordine di de Moraes, perché accusato di aver violato i termini del suo rilascio dal carcere: Silveira era stato precedentemente condannato per atti antidemocratici dopo aver minacciato de Moraes e altri giudici, ma era stato rilasciato dopo che Bolsonaro lo aveva graziato.