L’Academy ha stabilito che la discussa campagna promozionale per la nomination di Andrea Riseborough come migliore attrice agli Oscar non ha violato le regole
L’Academy of Motion Picture Arts and Sciences, l’associazione che assegna gli Oscar, ha stabilito che la discussa campagna promozionale attorno alla nomination di Andrea Riseborough come migliore attrice protagonista non ha violato alcuna regola. Nei giorni scorsi media e addetti ai lavori avevano avanzato dubbi su come Riseborough, che è inglese e non è nota al grande pubblico, fosse finita nella cinquina delle candidate per il film a basso budget To Leslie: le modalità con cui la sua interpretazione era stata celebrata da altri attori famosi erano sembrate risultato di un’operazione concordata, ed era stato ipotizzato che la campagna di lobbying per promuovere la sua candidatura – una cosa normale e accettata, entro certi limiti – fosse stata irregolare per le stringenti regole imposte dall’Academy.
Per accertarsi che nessuna campagna promozionale relativa ai film candidati agli Oscar avesse violato le regole, l’Academy aveva aperto un’indagine, senza tuttavia citare esplicitamente il caso di To Leslie. In un comunicato diffuso martedì, l’organizzazione ha fatto sapere che le attività della campagna promozionale in questione non sono tali da dover comportare la revoca della candidatura; ha però detto di aver riscontrato strategie di comunicazione e promozione sui social media che «destano preoccupazione». Il comunicato specifica che queste strategie sono state discusse con i diretti interessati.
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