A Berlino è stata incendiata l’auto di un funzionario dell’ambasciata italiana
È stata anche imbrattata la sede del consolato generale di Barcellona: la Farnesina ha rafforzato la sicurezza del personale
Venerdì 27 gennaio è stata incendiata l’auto con targa diplomatica di un funzionario in servizio all’ambasciata italiana a Berlino, Luigi Estero. Nessuna persona è rimasta ferita. La notizia è stata diffusa dal ministero degli Esteri, secondo cui si tratta di un incendio doloso anche se al momento non ci sono molti dettagli sull’accaduto.
Nella serata di venerdì, inoltre, cinque persone sono entrate nel consolato generale italiano di Barcellona: dopo aver rotto una vetrata hanno imbrattato una parete dell’ingresso dell’edificio. “LLibertat Cospito”, “Estat Italià Assassi”, “Amnistia total”: queste le scritte, in lingua catalana, lasciate sul muro dell’edificio. La Farnesina ha detto che i cinque responsabili sono stati fermati. Il ministro Antonio Tajani ha definito questi episodi «atti criminosi». Il ministero ha disposto un rafforzamento della sicurezza delle due sedi diplomatiche e del loro personale.
In una nota pubblicata sabato mattina, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha espresso solidarietà a Luigi Estero, «per l’attentato che ha provocato l’incendio della sua automobile nella capitale tedesca». Meloni ha aggiunto che il governo «segue con preoccupazione e attenzione questi nuovi casi di violenza nei confronti dei nostri funzionari e delle nostre rappresentanze diplomatiche».
All’inizio di dicembre era stata incendiata l’automobile della prima consigliera dell’ambasciata italiana di Atene, Susanna Schlein (che è la sorella dell’ex vicepresidente dell’Emilia-Romagna Elly Schlein). L’esplosione non aveva causato feriti, mentre accanto a un’altra auto di proprietà di Schlein era stata trovata una bomba molotov inesplosa.
La presidente del Consiglio Giorgia Meloni, esprimendo la sua solidarietà a Schlein, aveva parlato di «probabile matrice anarchica». Il giornale greco Ekathimerini, citando le parole di Meloni sulla «matrice anarchica», aveva ipotizzato che l’incendio dell’auto di Schlein potesse essere legato alle proteste dei gruppi anarchici in Grecia a sostegno di Alfredo Cospito, il detenuto anarchico che il 19 ottobre ha iniziato uno sciopero della fame nel carcere di Sassari per protestare contro la sua condanna al regime detentivo del 41-bis, il cosiddetto “carcere duro” che prevede diverse pesanti restrizioni.