Virgilio e Libero dicono di aver risolto i problemi alle mail
Ma al momento molte caselle sono bloccate, nonostante le rassicurazioni dell'azienda che gestisce i due provider
Italiaonline, la società che gestisce i provider Virgilio e Libero, ha diffuso una nota in cui ha annunciato di aver risolto il problema informatico che negli ultimi giorni aveva impedito l’accesso alla posta elettronica. Il disservizio, che secondo le stime ha interessato 9 milioni di caselle mail, è iniziato nella notte tra domenica 22 e lunedì 23 gennaio. Da allora è stato impossibile accedere alla schermata in cui consultare le mail da desktop, così come ricevere o inviarle da smartphone. Sono state bloccate sia le caselle mail gratuite, sia gli abbonamenti a pagamento che quelli di chi utilizza i due servizi professionalmente.
Nei giorni scorsi l’azienda ha spiegato che il disservizio è stato causato da un problema al sistema operativo dovuto all’intervento di una società esterna, senza però chiarire con precisione la natura del guasto. Venerdì Italiaonline ha assicurato che la riparazione è stata completata. «Questo significa, per i nostri utenti, che prosegue il progressivo ritorno al normale funzionamento delle caselle mail di Libero e Virgilio», si legge nella nota.
Una parte delle caselle mail, dice l’azienda, è tornata accessibile già nelle ultime ore, mentre il resto tornerà online gradualmente nelle prossime ore.
Al momento, nonostante le rassicurazioni, moltissime persone non riescono ad accedere alla piattaforma online per entrare nella casella mail. Non è chiaro, tuttavia, se le mail arrivate nei giorni del blocco siano recuperabili oppure siano andate perse: diverse persone hanno scritto sui social di non vedere le mail arrivate da domenica 22 gennaio. Considerato che il blocco è durato quasi una settimana, si tratta di uno dei disservizi informatici più gravi e duraturi degli ultimi anni, almeno a livello italiano.
Nel frattempo diverse associazioni per la tutela dei consumatori hanno inviato diffide a Italiaonline e hanno iniziato a raccogliere adesioni a possibili richieste di risarcimento.