C’è stato un grosso attentato a Gerusalemme
Un uomo ha ucciso sette persone che stavano uscendo da una sinagoga nel quartiere di Neve Yaakov
Venerdì sera c’è stato un grosso attentato davanti a una sinagoga a Gerusalemme est, la parte della città che fa parte dei territori palestinesi occupati da Israele dal 1967. Il ministero degli Esteri israeliano ha fatto sapere che sette persone sono morte e 10 sono state ferite. Secondo la prima ricostruzione della polizia israeliana un uomo ha sparato a un gruppo che stava uscendo dalla sinagoga a Neve Yaakov, un quartiere a una decina di chilometri a nord del centro della città abitato da israeliani ultraortodossi. L’uomo è stato ucciso poco dopo dalla polizia mentre stava cercando di fuggire in auto.
Il Jerusalem Post scrive che l’uomo si chiamava Alkam Khairi, aveva 21 anni e sembra che non avesse collegamenti con gruppi terroristici. La polizia ha arrestato i genitori dell’uomo e ha circondato la sua casa nel quartiere A-Tur a Gerusalemme est.
Erano diversi anni che a Gerusalemme non avveniva un attacco di questa portata. Il gruppo radicale palestinese Hamas ha celebrato l’attentato definendola una «risposta naturale» all’operazione militare che l’esercito israeliano aveva compiuto giovedì nel campo profughi di Jenin, in Cisgiordania, durante la quale erano stati uccisi dieci palestinesi.
Oggi in Israele e in tutto il mondo si celebra l’annuale Giornata della Memoria per ricordare le vittime dell’Olocausto, cioè lo sterminio di ebrei, rom, omosessuali, prigionieri politici e altre minoranze etniche e religiose da parte della Germania nazista e dei paesi suoi alleati durante la Seconda guerra mondiale.