Ci vorrà tempo perché i carri armati occidentali arrivino in Ucraina
Quelli tedeschi arriveranno in primavera, quando ci si aspetta una nuova offensiva russa; per quelli americani servirà almeno un anno
Ci sono ancora diversi dettagli da chiarire sull’invio di carri armati all’Ucraina da parte dei paesi occidentali, a cominciare dalle tempistiche. Dopo settimane di tentennamenti, mercoledì i governi di Stati Uniti e Germania hanno annunciato di voler inviare in tutto 45 carri armati pesanti per sostenere l’esercito ucraino: 31 carri armati M1 Abrams da parte degli Stati Uniti e 14 di tipo Leopard 2 da parte della Germania. Sono mezzi da combattimento più potenti di quelli che l’Ucraina ha in dotazione e più adatti alla resistenza contro l’invasione russa: il presidente ucraino Volodymyr Zelensky li chiedeva da mesi. Ma perché arrivino all’esercito ucraino ci vorrà ancora parecchio tempo.
Il ministro della Difesa tedesco Boris Pistorius ha detto che il suo governo conta di mandare i 14 carri armati Leopard 2 entro la fine di marzo, mentre il presidente americano Joe Biden si è limitato a dire che l’addestramento dell’esercito ucraino all’utilizzo degli M1 Abrams comincerà presto ma che per l’invio «servirà tempo».
Biden non ha specificato quanto tempo ci potrà volere effettivamente ma, secondo quanto riferito da alcuni funzionari del governo americano ai giornalisti, si stima che possa servire circa un anno. I 31 M1 Abrams non verranno infatti presi da quelli già in dotazione dell’esercito degli Stati Uniti, ma costruiti appositamente per l’Ucraina, cosa che allungherà inevitabilmente i tempi di consegna.
È quindi praticamente certo che per la prossima primavera l’Ucraina non riceverà i carri armati americani, ma solo i Leopard 2 tedeschi. È un dettaglio molto importante soprattutto per via di come ci si aspetta che nei prossimi mesi evolverà la guerra.
Con l’inizio dell’inverno l’esercito russo aveva infatti pensato prevalentemente a mantenere i territori conquistati fino ad allora, senza fare nuovi grossi movimenti, preferendo effettuare attacchi missilistici a distanza e ripiegarsi in posizione difensiva in diverse zone (tra cui quella della città di Kherson, da cui a novembre si era ritirato). Questo con l’obiettivo di riorganizzarsi meglio e tentare una nuova offensiva di terra in primavera, quando le condizioni meteorologiche saranno più favorevoli ai movimenti delle truppe.
È proprio in vista di una probabile offensiva russa in primavera che Zelensky nelle ultime settimane aveva chiesto con sempre più insistenza alla Germania di prendere una decisione rapida sull’invio dei Leopard 2, che a differenza degli M1 Abrams non saranno costruiti da zero, ma presi da quelli già a disposizione dell’esercito tedesco.
Lo stesso avverrà per gli altri paesi europei che hanno in dotazione carri armati Leopard 2 di fabbricazione tedesca e che avevano bisogno dell’autorizzazione tedesca per poterli inviare all’Ucraina: la Polonia aveva già chiesto martedì alla Germania di poter mandare 14 Leopard 2 in aiuto all’esercito ucraino, e ora che la situazione si è sbloccata ci si aspetta che nuove simili richieste arriveranno anche da Spagna, Portogallo, Norvegia e Finlandia.
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