È iniziato lo sciopero dei benzinai
Durerà 48 ore e riguarda anche i distributori self-service, ma alcuni servizi minimi sono garantiti
Alle 19 di martedì è cominciato uno sciopero nazionale dei distributori di carburante che durerà per 48 ore. Lo sciopero riguarda sia i distributori che si trovano sulle strade ordinarie (cioè quelle urbane e extraurbane) sia quelli che sono sulle autostrade, anche in modalità self-service. Sulla rete ordinaria lo sciopero durerà dalle 19 di martedì 24 gennaio alle 19 di giovedì 26 gennaio, mentre su quella autostradale è iniziato alle 22 di martedì e si concluderà alle 22 di giovedì.
Lo sciopero è stato indetto dalle associazioni di categoria Faib-Confesercenti, Fegica e Figisc-Confcommercio, a cui aderisce circa il 70 per cento dei circa 22mila distributori attivi in tutta Italia. Le associazioni avevano proclamato lo sciopero dopo che negli ultimi giorni alcuni membri del governo di Giorgia Meloni avevano attribuito la responsabilità dei recenti rincari del carburante alle speculazioni dei distributori.
Tutto era cominciato dopo che il 10 gennaio il Consiglio dei ministri aveva approvato una serie di misure sui prezzi del carburante, con l’obiettivo dichiarato di aumentare la trasparenza sui prezzi decisi dai distributori e contrastare eventuali speculazioni. Ma anche considerando i fenomeni esistenti di speculazione, la ragione principale dell’aumento dei prezzi era che dall’inizio dell’anno il governo aveva eliminato del tutto lo sconto sulle accise che era deciso mesi fa dal governo di Mario Draghi. Le associazioni dei distributori di carburante avevano accusato il governo di una «vergognosa campagna diffamatoria nei confronti della categoria».
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Quali distributori rimarranno aperti
Fare rifornimento di benzina e gasolio tra martedì e giovedì sarà particolarmente complicato, anche se non del tutto impossibile. Innanzitutto perché allo sciopero non aderiscono i distributori autonomi associati a due altre associazioni di categoria (Angac e Asnali), e poi perché rimarranno aperti gli impianti self-service gestiti direttamente dalle compagnie: non c’è però un modo per riconoscere questi ultimi dato che, anche se un distributore mostra il marchio della compagnia, la gestione può essere stata affidata a un soggetto privato.
Ci sono comunque alcuni servizi minimi garantiti per legge. Per esempio sulle autostrade deve essere garantita l’apertura di un impianto ogni 100 chilometri (sul sito della Conferenza delle Regioni c’è una lista di tutti gli impianti che rimarranno aperti in modalità self-service lungo le autostrade). Inoltre per la legge che regolamenta gli scioperi, sul resto delle rete non autostradale deve essere «mantenuto in servizio un numero di stazioni di rifornimento non inferiore al 50% degli esercizi aperti nei giorni festivi secondo i turni programmati». In questo caso non c’è un elenco unico dei distributori che rimarranno aperti perché sono le singole prefetture che devono individuarli e comunicarli.