«Monorotaiaaa!»

Uno degli episodi più amati dei “Simpson”, sceneggiato da Conan O’Brien, fu trasmesso 30 anni fa e aveva dentro tutto ciò che ha reso la serie così popolare

monorotaia Simpson
Una scena dell’episodio dei Simpson sulla monorotaia
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Ai moltissimi appassionati della popolare serie di animazione I Simpson, creata alla fine degli anni Ottanta dal disegnatore statunitense Matt Groening, basta a volte osservare un’immagine o leggere una parola per rievocare all’istante personaggi storici o interi episodi della serie. Succede con la parola «monorotaia», per esempio, associata a uno degli episodi più memorabili e citati di sempre: quello in cui un abbindolatore, grazie a una canzoncina orecchiabile, convince la città in cui abitano i Simpson a costruire una monorotaia che poi si rivela essere una fregatura.

A scrivere quell’episodio della quarta stagione, trasmesso per la prima volta il 14 gennaio 1993 (in Italia nel 1994), fu il comico statunitense Conan O’Brien, che ne ha parlato con il sito The Ringer in occasione del trentesimo anniversario della prima trasmissione dell’episodio, raccontando un po’ di storie e curiosità su quella sceneggiatura.

Per quasi trent’anni conduttore di alcuni dei più seguiti programmi comici televisivi notturni e serali, prima sul network NBC e poi sulla tv via cavo TBS, O’Brien era all’epoca uno degli autori dei Simpson (sono sue, per esempio, le sceneggiature di altri episodi molto noti tra cui quello in cui Homer va all’università).

L’idea per l’episodio della monorotaia gli venne in mente un giorno mentre tornava a casa in macchina. Si ritrovò a ridere da solo dopo aver notato un enorme cartellone pubblicitario di cui non ricorda altri dettagli a parte la scritta «monorotaia», e che gli sembrò già comico in sé. «Le ho sempre trovate divertenti, le monorotaie, perché sono una falsa promessa di futuro. In realtà è soltanto un vagone, no?», ha detto a The Ringer.

A O’Brien e a quell’episodio dei Simpson in particolare viene oggi comunemente attribuito il merito di aver avviato uno sviluppo della serie più articolato e complesso sia sul piano visivo che narrativo, favorendo un superamento delle ambientazioni prevalentemente domestiche delle prime stagioni. Fu uno dei primi a mettere insieme tutte le cose per cui la serie è ancora oggi ricordata, apprezzata e rivista: battute, gag surreali, riferimenti alla cultura pop, canzoni orecchiabili e trame arzigogolate che calano i protagonisti in mezzo ad avventure imprevedibili.

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L’episodio racconta la storia di un imbonitore, Lyle Lanley, che arriva a Springfield per suggerire come investire un cospicuo capitale (3 milioni di dollari) versato come risarcimento alla città dal capo della centrale nucleare, Montgomery Burns, per il deposito illecito di rifiuti tossici. La proposta di Lanley di costruire una monorotaia, di cui Springfield non aveva alcun bisogno, viene accolta da tutti con grande entusiasmo tranne che da Marge. E alla fine si scopre che altre città erano state fregate da Lanley, che intascava ogni volta i soldi e scappava dopo aver supervisionato i lavori di costruzione delle monorotaie, fatte di materiali economici e scadenti.

Un altro storico sceneggiatore delle prime stagioni dei Simpson, Jeff Martin, che contribuì a realizzare quell’episodio insieme a O’Brien e ad altri autori, ha fatto notare come quell’episodio sia riuscito nel corso del tempo a influenzare una certa percezione degli imbonitori e anche il linguaggio utilizzato per descriverli. Molte promesse di eccezionali ma inverosimili progressi – in particolare progetti ambiziosi ma fallimentari nel sistema dei trasporti – sono state spesso associate a meme e battute sul carismatico venditore di monorotaie dei Simpson.

Una delle sue fonti di ispirazione, ha raccontato O’Brien, fu un musical per cui è sempre andato matto, The Music Man, del regista statunitense Morton DaCosta. Andò in scena a Broadway nel 1957 e fu un grande successo, da cui DaCosta trasse poi un film con lo stesso titolo nel 1962 (distribuito in Italia con il titolo Capobanda). Nel film recitava l’attore e cantante statunitense Robert Preston, nella parte di un abbindolatore che gira di paese in paese fingendosi direttore di bande musicali, senza sapere niente di musica.

Altri modelli di ispirazione furono i film del regista statunitense Irwin Allen, considerato uno dei maestri del genere catastrofico tra gli anni Cinquanta e Settanta. In particolare i film – tra cui L’inferno di cristallo – in cui tutto appare sempre maestoso e promettente all’inizio, che sia un edificio, un viaggio o altro, salvo poi trasformarsi in un disastro perché tutti hanno trascurato gli avvertimenti di qualcuno che sospettava difetti di costruzione o guasti. E nei Simpson quel qualcuno non poteva che essere o Marge o Lisa, i due personaggi più ragionevoli, ha detto O’Brien.

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Il produttore esecutivo della serie, James Lawrence Brooks, approvò molto il pitch dell’episodio proposto da O’Brien durante una delle riunioni di gruppo. E tutti si misero subito al lavoro per realizzarlo, ha raccontato O’Brien, ricordando come gli episodi oggi considerati dei classici siano stati il risultato di un gran lavoro di squadra. Partecipavano contemporaneamente, oltre a Martin, anche John Swartzwelder (il più prolifico autore di episodi dei Simpson), Jon Vitti, Al Jean, Mike Reiss, George Meyer e altri autori ancora. E per O’Brien, che come molti di loro veniva dal Saturday Night Live, era un’esperienza abbastanza nuova, avendo fino a quel momento lavorato per lo più da solo e semmai in competizione, più che in collaborazione, con altri comici.

Una delle parti più ricordate dell’episodio è la canzone suonata dal truffatore al pianoforte per rifilare la monorotaia a Springfield durante l’assemblea per decidere cosa fare dei soldi versati da Burns. O’Brien scrisse il testo, ispirandosi alla canzone “Ya Got Trouble” di The Music Man, e Martin la melodia. E per la parte del truffatore tutti pensarono a Phil Hartman, un altro comico del Saturday Night Live, bravo a cantare e già doppiatore di altri due personaggi molto chiacchieroni e un po’ maneggioni della serie (l’avvocato Lionel Hutz e l’attore Troy McClure).

Per infoltire il gruppo di personaggi della serie che dovevano partecipare all’inaugurazione della monorotaia in qualità di celebrità, gli autori pensarono di coinvolgere nell’episodio un vero personaggio famoso nel ruolo di sé stesso. Contattarono l’attore di origini giapponesi George Takei, noto per la parte del timoniere Sulu in Star Trek, e la cui partecipazione all’inaugurazione di una monorotaia avrebbe quindi avuto senso nella sceneggiatura, ma Takei rifiutò. Quella parte avrebbe potuto fare cattiva pubblicità ai servizi dell’ufficio dei trasporti di San Francisco, con cui Takei collaborava all’epoca.

O’Brien e gli altri furono però positivamente sorpresi quando ad accettare di partecipare fu un attore di Star Trek ancora più famoso di Takei: Leonard Nimoy, il signor Spock, peraltro idolo d’infanzia di O’Brien. «Non aveva molte battute, ma ebbi modo di essere in studio con lui quando doveva registrarle, e fu una delle gioie della mia vita», ha raccontato.

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A parte la canzoncina orecchiabile, altre caratteristiche dell’episodio della monorotaia sono gag e battute che non sembrano insolite, viste oggi che i Simpson sono trasmessi da oltre trent’anni. Ma all’epoca lo erano, e suggerirono agli autori nuovi approcci alla sceneggiatura degli episodi, con più elementi paradossali, iperbolici o decontestualizzati.

Uno di questi era la soluzione che permette a Homer di frenare la corsa della monorotaia: agganciare un’ancora a una ciambella gigante. Un altro era l’intervento totalmente sconclusionato del commissario Winchester durante l’assemblea cittadina. E un altro ancora era la sigla iniziale, sostituita da una parodia di quella dei Flinstones su suggerimento del produttore esecutivo Sam Simon.

Per O’Brien fu uno dei primi e più importanti riconoscimenti del suo lavoro, ha detto, vedere che le persone canticchiavano la canzone della monorotaia. E quegli apprezzamenti gli furono di grande aiuto nel momento in cui, poco tempo dopo, fu chiamato a sostituire David Letterman – passato dalla NBC alla CBS – nella conduzione del programma televisivo Late Night.

Dopo i molti successi che lo hanno reso popolare come comico e come conduttore, O’Brien è ancora oggi spesso associato all’episodio della monorotaia. Nel 2014 partecipò anche a uno spettacolo dal vivo sui Simpson, organizzato all’Hollywood Bowl a Los Angeles, dopo che Groening e Brooks gli chiesero di sostituire Hartman, morto nel 1998, nella parte di Lanley che canta la canzone della monorotaia.