Il referendum per rendere possibili le elezioni anticipate in Slovacchia non ha raggiunto il quorum
Il referendum che si è tenuto sabato in Slovacchia per modificare la costituzione e rendere possibili elezioni anticipate non ha raggiunto il quorum. Secondo la Commissione elettorale slovacca ha partecipato alla consultazione il 27,3 per cento degli aventi diritto, ben al di sotto della soglia del 50 per cento più uno per rendere l’esito del referendum valido; il 97,5 per cento dei partecipanti aveva votato “sì”. La consultazione era sostenuta dai partiti di opposizione e osteggiata dalla maggioranza del governo uscente.
Il referendum era stato indetto dalla presidente della Slovacchia, Zuzana Čaputová, il mese scorso dopo che tre partiti di opposizione avevano raccolto le firme necessarie per organizzarlo. La costituzione slovacca non prevede la possibilità di elezioni anticipate, di conseguenza il quesito chiedeva di modificarne le regole. In Slovacchia ci potrebbero comunque essere elezioni anticipate nel 2024 se sarà il parlamento a votare una modifica della costituzione.
Il governo uscente di Eduard Heger, del partito di ispirazione populista Gente Comune, era caduto a metà dicembre dopo una crisi politica durata mesi. La proposta di modificare la costituzione era stata presentata prima che il governo perdesse un voto di fiducia in parlamento. La presidente Čaputová aveva quindi dato al parlamento fino alla fine di gennaio per rendere possibile un’elezione anticipata, lasciando Heger a gestire gli affari correnti. In mancanza di un provvedimento parlamentare, Čaputová procederà a nominare un nuovo primo ministro.