Il Perù ha chiuso a tempo indefinito il sito archeologico di Machu Picchu a causa delle grandi proteste in corso nel paese
Sabato il governo peruviano ha deciso di chiudere a tempo indefinito il noto sito archeologico di Machu Picchu a causa delle grandi proteste in corso da oltre un mese nel paese. Il ministero della Cultura ha chiarito di aver chiuso sia il sito di Machu Picchu – che è l’attrazione turistica più famosa del paese – sia il percorso di trekking che permette di arrivarci (conosciuto come cammino Inca) «per tutelare la sicurezza dei turisti e della popolazione in generale». In una conferenza stampa, il ministro del Turismo Luis Fernando Helguero aveva detto che risultavano 417 turisti bloccati a Machu Picchu, tra cui circa 150 stranieri: in serata tuttavia il ministero ha fatto sapere che tutti erano stati evacuati.
Nel frattempo le grosse proteste per chiedere le dimissioni della presidente Dina Boluarte e la convocazione di nuove elezioni sono continuate: sabato nella capitale Lima la polizia ha sgomberato l’università di San Marcos, dove si erano accampate centinaia di manifestanti arrivati da varie parti del Perù appositamente per partecipare alle proteste. Nelle operazioni sono state arrestate più di 150 persone.
– Leggi anche: Le grandi proteste in Perù non si fermano