Il capodanno cinese senza restrizioni in Cina
Con la fine della strategia “zero Covid”, milioni di cinesi hanno potuto partecipare ai festeggiamenti, ma l'ondata di coronavirus nel paese non è ancora finita
Domenica 22 gennaio in Cina, in vari paesi del sud-est asiatico e nelle comunità cinesi di tutto il mondo si è festeggiato il capodanno lunare, cioè l’inizio del nuovo anno, l’anno del coniglio, che terminerà il 9 febbraio del 2024. Il capodanno cinese è una delle feste più importanti del mondo ed è motivo di quella che viene considerata la più estesa migrazione annuale di esseri umani: tradizionalmente infatti viene celebrato da centinaia di milioni di persone che fanno ritorno nei loro villaggi di origine per festeggiare con amici e parenti. Quello di quest’anno è anche il primo capodanno dall’inizio della pandemia da coronavirus che le persone in Cina possono festeggiare senza le severe limitazioni previste fino a poco fa per contenere la diffusione dei contagi.
I festeggiamenti per il capodanno cinese durano 16 giorni e segnano convenzionalmente il passaggio dall’inverno alla primavera, motivo per cui la ricorrenza è conosciuta anche come festa di primavera (astronomicamente la primavera inizia a marzo, con l’equinozio). Nei primi sette giorni delle celebrazioni scuole e uffici restano chiusi, e poi le famiglie si riuniscono per pranzi e cene abbondanti, per pregare e festeggiare.
Case e strade vengono decorate con le tipiche lanterne, e nei parchi delle città sono allestite fiere e stand gastronomici. Oltre che in Cina e in numerose comunità cinesi in tutto il mondo, il capodanno lunare si celebra anche a Taiwan, in Corea del Sud, in Mongolia, a Singapore, in Nepal e in Vietnam.
Dal momento che il calendario tradizionale cinese segue le fasi della Luna, la data del capodanno cambia ogni anno. Pur basandosi sui cicli lunari, include un mese aggiuntivo per colmare il ritardo che altrimenti si accumulerebbe rispetto all’anno solare, visto che il mese lunare è più corto. Prevede cicli di anni da 12 e 13 mesi, alternati, e ogni ciclo dura 60 anni.
Ogni anno prende a rotazione il nome di uno dei 12 animali dello zodiaco (topo, bufalo, tigre, coniglio, drago, serpente, cavallo, capra, scimmia, gallo, cane e maiale) che derivano dal folclore cinese. Il coniglio, l’animale di quest’anno, è considerato un simbolo di prosperità, abbondanza e fertilità, ma anche di longevità.
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A differenza degli ultimi anni, in occasione del capodanno nelle ultime settimane moltissime persone sono potute tornare nei loro paesi senza le dure limitazioni previste fino a poche settimane fa dalla cosiddetta strategia “zero Covid”, che aveva comportato misure rigidissime e l’introduzione di pesanti lockdown per impedire la diffusione dei contagi. A fine dicembre infatti il governo cinese aveva abbandonato all’improvviso le restrizioni introdotte fin dall’inizio della pandemia, nonostante nel paese fosse in corso un’enorme ondata di contagi, la più grave mai riscontrata in Cina, che secondo molti analisti peraltro il paese era del tutto impreparato ad affrontare.
Ora si teme che con lo spostamento di così tante persone in occasione del capodanno i contagi cominceranno ad aumentare in maniera incontrollata, mettendo ulteriormente in crisi la sanità nel paese. È stato stimato che tra il 7 e il 21 di gennaio in tutta la Cina si siano spostati 110 milioni di persone solo in treno. Secondo le autorità sanitarie cinesi però l’ondata di contagi avrebbe già raggiunto il suo picco.
Il 14 gennaio la Commissione nazionale per la salute ha detto che tra l’8 dicembre e il 12 gennaio nel paese erano morte quasi 60mila persone per cause legate alla Covid-19, e secondo i dati ufficiali tra il 13 e il 19 gennaio ne sono morte altre 13mila. È però molto difficile definire la portata dell’epidemia, e il governo non sta fornendo dati precisi sul suo andamento anche a causa dell’obiettiva difficoltà di tenere sotto controllo i casi.
L’epidemiologo Wu Zunyou, responsabile del Centro per il controllo delle malattie in Cina, ha ammesso che lo spostamento in massa di così tante persone potrebbe favorire la diffusione del virus in certe aree. In un post condiviso sui social network, ha sostenuto tuttavia che un aumento dei contagi nei prossimi due-tre mesi sembrerebbe improbabile, visto che circa l’80 per cento dei 1,4 miliardi di abitanti della Cina sarebbe già stato contagiato durante l’ultima ondata.
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