“Spare” ha venduto 3,2 milioni di copie nel mondo
Solo in Italia l’autobiografia del principe Harry è stata acquistata quasi 100 mila volte in una settimana: è tantissimo per un libro appena uscito
Spare, l’autobiografia del principe Harry del Regno Unito, è stato pubblicato il 10 gennaio in 16 lingue diverse e nella prima settimana dall’uscita ne sono state vendute più di 3,2 milioni di copie complessivamente. Di queste 1,6 milioni sono state vendute negli Stati Uniti, il più grande mercato per i libri del mondo, e 800mila nel Regno Unito, secondo i dati diffusi da Penguin Random House, il gruppo editoriale che ha pubblicato le edizioni in inglese del libro: riguardano tutti i formati disponibili insieme, cioè edizione cartacea, digitale e audiolibro, e sono raccolti dalle società che stimano le vendite dei libri facendo sondaggi nelle librerie.
Sia nel Regno Unito che negli Stati Uniti Spare ha battuto il record per maggior numero di copie vendute in un solo giorno per un libro che non è un romanzo: nel paese del principe solo i libri della serie di Harry Potter avevano fatto meglio. In Italia, dove il libro è stato pubblicato da Mondadori, le copie vendute nella settimana dell’uscita, quindi da martedì 10 a domenica 15, sono state 95.500 secondo le stime di GfK: 80mila nel formato cartaceo, 15.500 in ebook.
Francesco Anzelmo, direttore generale di Mondadori, dice che il dato sugli ebook, che è positivo nel rapporto con quello sulle vendite cartacee rispetto alla media, conferma che è «un libro che leggono i lettori forti, chi legge libri abitualmente, non un libro di gossip». Infatti è soprattutto chi legge molto che usa il formato ebook.
C’era sicuramente molta aspettativa su Spare e infatti Mondadori aveva fatto una prima tiratura, cioè una prima stampa del libro, precedente all’uscita nelle librerie, di 125mila copie. Per gli standard di Mondadori, che è il più grande gruppo editoriale italiano, non è una prima tiratura eccezionale, più volte all’anno ne vengono fatte di superiori, ma non è comune. Di solito si stampano così tante copie di un libro prima dell’uscita solo quando l’autore o l’autrice hanno una carriera editoriale avviata e di successo.
«Questo libro era un’incognita», dice sempre Anzelmo, spiegando come mai per Spare non è stata fatta una prima tiratura ancora più grande. Mondadori comunque era molto convinta di pubblicare il libro, tanto che per aggiudicarsene i diritti ha partecipato a un’asta tra editori «molto combattuta» e alla fine li ha acquistati «per una cifra importante». Anzelmo non la dice, ma specifica che per quanto alta «non è lontanamente paragonabile a quella che è stata pagata negli Stati Uniti stando a quello che si è letto sui giornali». Citando fonti anonime del settore editoriale, alcuni media di lingua inglese hanno scritto che il principe Harry avrebbe firmato un contratto per quattro libri per una cifra compresa tra 25 e 35 milioni di dollari. Anzelmo aggiunge che con l’asta Mondadori ha comprato i diritti per un unico libro.
«I primi numeri di vendita dicono che non siamo di fronte a un puro e semplice prodotto di marketing, ma a un vero libro, un ottimo libro. Anche perché i libri costruiti a tavolino non funzionano», continua Anzelmo. Anche in Italia l’interesse per Spare si è visto fin dal giorno dell’uscita, tanto che già il 10 gennaio Mondadori ha avviato una prima ristampa di 25mila copie. Nei giorni successivi, con la continua crescita delle vendite e i conseguenti numerosi riordini da parte delle librerie, è stata organizzata una ristampa molto più corposa, che è in corso: in totale in questa seconda fase sarà stampato mezzo milione di copie.
L’immediata grande richiesta è stata «al di là di ogni aspettativa» nelle parole di Anzelmo, ma la struttura industriale di Mondadori permette di rispondere velocemente con la produzione. Il costo e la scarsa reperibilità della carta continuano a essere un problema per gli editori, ma i grandi gruppi hanno riserve con cui si può fare fronte anche a ristampe di questo tipo. «La sfida principale è il tempo», dice Anzelmo.
Le tempistiche sono state concitate anche nella fase di preparazione del testo. La versione italiana di Spare è stata fatta da quattro traduttrici (Sara Crimi, Manuela Faimali, Valeria Gorla e Laura Tasso) per ridurre i tempi, dato che il libro è stato messo a disposizione degli editori stranieri all’inizio dell’estate scorsa, è piuttosto lungo (540 pagine) e inizialmente la pubblicazione era prevista per ottobre. «Tre mesi erano il tempo minimo», spiega Anzelmo.
Per cercare di evitare la diffusione di estratti o di particolari raccontati nel libro prima dell’uscita, una pratica abituale nel caso di pubblicazioni attese da molte persone, sono state prese alcune precauzioni in quella fase: le traduttrici avevano accesso al testo attraverso una piattaforma online che non permette di scaricarlo sui propri dispositivi, e potevano lavorare alla traduzione solo lì.
Nel caso di alcune librerie il gran numero di richieste di Spare ha portato a un veloce esaurimento delle copie disponibili. Anche nei magazzini di Amazon, la più popolare libreria online italiana, sono finite e attualmente ordinando il libro sul sito bisogna aspettare fino al 31 gennaio per la consegna.
Nei casi di grandi successi editoriali immediati la possibilità di prenotare i libri in anticipo sull’uscita permette alle librerie online di programmare più velocemente un nuovo ordine ed eventualmente alle case editrici di organizzare una ristampa. In questo caso, nonostante delle prenotazioni ci siano state, non sono state tante da «indicare quello che è successo dopo», racconta Anzelmo. «Questo non è un libro con un pubblico predefinito, come può essere quello degli influencer e di altre persone famose sui social e che informano personalmente il proprio seguito dell’uscita di un proprio libro. Spare è trasversale e per questo sta vendendo molto nelle librerie fisiche».
In italiano il titolo del libro, che letteralmente significa “riserva, scorta” e fa riferimento al ruolo dei secondogeniti nelle famiglie reali, non è stato tradotto per via della «circolazione globale dell’immagine della copertina», cioè per lasciarla il più possibile uguale a quella britannica e americana. Per la stessa ragione il principe Harry è indicato sulla copertina come “Prince Harry”, con anche il titolo nobiliare in inglese. Mondadori si è limitata ad aggiungere con un carattere di dimensione minore un proprio titolo che non è una traduzione: Il minore.
Spiega Anzelmo: «Abbiamo scelto questa parola per accentuare alcuni caratteri di Harry che emergono dal libro. È una figura che espone la propria debolezza fino a farne un punto di forza, un aspetto che Moehringer [il ghostwriter che ha lavorato col principe, già noto e apprezzato per Open di Andre Agassi] è riuscito a valorizzare».
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