Fin dove arriverà la storia di Brock Purdy?
Il giocatore meno considerato all'ultimo "draft" del football americano è diventato il quarterback di San Francisco e sta andando alla grande
di Pietro Cabrio
Il campionato di football americano NFL è nel pieno dei playoff, la fase decisiva e più attesa della stagione che stabilirà le due partecipanti al Super Bowl del 12 febbraio. Lo scorso fine settimana si è disputato il primo turno e uno dei giocatori seguiti con più attenzione era Brock Purdy, quarterback ventitreenne dei San Francisco 49ers al debutto in una partita dei playoff.
L’anno scorso i 49ers si fermarono a una gara dal Super Bowl, battuti dai Los Angeles Rams poi vincitori del titolo. A un anno di distanza sono ancora tra i favoriti nonostante abbiano perso per strada non solo il quarterback titolare della passata stagione, Jimmy Garoppolo, ma anche il giocatore scelto per rimpiazzarlo in quella in corso, Trey Lance, che si è infortunato gravemente alla seconda partita di campionato.
I 49ers sono riusciti tuttavia a rimanere in corsa finora anche grazie al loro nuovo e improbabilissimo quarterback, Purdy appunto, un giocatore che quest’anno non avrebbe dovuto nemmeno entrare in campo, e tantomeno diventare protagonista nel campionato più popolare d’America.
Purdy ha appena compiuto 23 anni ed è alla sua prima stagione da professionista dopo quattro anni con la squadra universitaria dell’Iowa State. Lì aveva passato delle discrete stagioni, si era dimostrato un buon quarterback ma nulla di più, motivo per cui nel draft dello scorso aprile — l’evento annuale in cui le 32 squadre di NFL scelgono a turno i migliori giocatori provenienti dai college — era stato selezionato dai 49ers con l’ultima chiamata assoluta: la 262ª, cosa che tradizionalmente comporta l’assegnazione del titolo di “Mr. Irrelevant” (un “titolo” nato un po’ per gioco e poi diventato parte del gergo sportivo americano).
Con queste premesse i 49ers gli avevano dato soltanto una piccola possibilità come rimpiazzo dei rimpiazzi: a meno di imprevisti, non avrebbe mai dovuto giocare e avrebbe visto il campo da vicino soltanto negli allenamenti, o dalla panchina, per anni.
Un giocatore che si presentò in NFL con premesse simili fu Tom Brady, che oggi ha 45 anni, non si è ancora ritirato ed è diventato il giocatore di football più vincente della storia. Brady fu scelto alla 199ª chiamata al draft del 2000. Secondo le valutazioni fatte all’epoca, c’erano 198 giocatori che valeva la pena chiamare prima di lui, e tra questi cinque quarterback. Brady dovette aspettare addirittura due giorni prima di ricevere una chiamata da una squadra, i New England Patriots, che lo scelsero appunto come riserva delle riserve: quarto nel suo ruolo in ordine di preferenza.
Brady aveva già all’epoca delle qualità notevoli come giocatore, ma per un motivo o per l’altro non erano state individuate o considerate. Poi però alla seconda stagione in NFL accadde che il quarterback titolare dei Patriots si fece male e Brady, che nel frattempo aveva scalato le gerarchie della squadra, lo sostituì: entrò in campo, non lo lasciò mai più, vinse il Super Bowl alla prima stagione da titolare e poi divenne un pezzo di storia del football americano.
Purdy è partito da ancora più lontano: ultimo fra gli ultimi al draft e scelto da una squadra che a un certo punto della stagione era arrivata a contare sei quarterback in rosa. A inizio campionato i due davanti a lui sembravano inarrivabili: Trey Lance era stato il terzo giocatore chiamato al draft del 2021, mentre l’esperto Jimmy Garoppolo era a San Francisco da sei stagioni e in carriera aveva già vinto due Super Bowl, anche se da riserva di Tom Brady ai New England Patriots.
Lance però è durato soltanto una partita e mezza, mentre Garoppolo, subentrato alla seconda gara della stagione, si è infortunato seriamente a un piede il 4 dicembre contro i Miami Dolphins. A quel punto è toccato a Purdy, che si è rivelato più pronto di quanto ci si potesse aspettare: ha contribuito a sbrogliare una partita iniziata male con due touchdown decisivi per il risultato finale di 33-17 a favore di San Francisco, diventando il primo “Mr. Irrelevant” a passare un touchdown nella storia del campionato.
Da lì Purdy ha giocato le restanti sei gare della stagione regolare senza mai perdere, battendo peraltro i Tampa Bay Buccaneers di Tom Brady. Ha così accompagnato i 49ers a una qualificazione ai playoff già messa in conto dopo la prima parte di stagione, ma non ancora sicura, tantomeno dopo la perdita dei due quarterback, il ruolo che preso singolarmente ha più incidenza nell’andamento di una squadra di football.
Ma il nuovo e inaspettato titolare dei 49ers è andato anche oltre, dimostrandosi fiducioso in campo e preciso nelle giocate, aiutato da un allenatore giovane e stimato come Kyle Shanahan e soprattutto dalla presenza in squadra di grandi giocatori d’attacco come Deebo Samuel, George Kittle e Christian McCaffrey.
"Football's fun with you."@BrockPurdy13 loves having Deebo to throw to. 😄 @19problemz pic.twitter.com/O9QisexhWI
— NFL Films (@NFLFilms) January 16, 2023
La scorsa settimana Purdy ha quindi esordito ai playoff con una larga vittoria per 41-23 contro i Seattle Seahawks. Nelle sette partite disputate finora ha lanciato 16 passaggi da touchdown e si è fatto intercettare soltanto 3 volte. Il bilancio dei punti fatti e subiti dai 49ers con lui in campo è di 239 contro 120. Dopo la vittoria contro Seattle, persino LeBron James ha condiviso il suo stupore su Twitter.
Questo fine settimana i 49ers ospiteranno a San Francisco i Dallas Cowboys, una squadra costruita per vincere sempre ma che non riesce ad arrivare in fondo da tanti anni. La scorsa stagione i Cowboys furono peraltro eliminati al primo turno dei playoff proprio dai 49ers, motivo per cui questo fine settimana ci si aspetta una partita combattutissima, non solo per il livello delle due squadre.
La curiosità su quello che potrà fare Purdy sta aumentando turno dopo turno, ma intanto c’è una certezza: il “Mr. Irrelevant” dell’ultimo draft sta guidando una delle squadre più quotate del campionato in un turno dei playoff in cui sono coinvolti altri due quarterback suoi coetanei, ma con storie completamente diverse: Trevor Lawrence dei Jacksonville Jaguars e Joe Burrow di Cincinnati Bengals, due giocatori considerati estremamente promettenti ancora prima di arrivare in NFL, ed entrambi entrati nel campionato come prime scelte dei loro draft.
– Leggi anche: «L’immacolata ricezione» di Franco Harris