La Procura di Milano ha chiesto l’archiviazione dell’inchiesta sulla presunta trattativa per far arrivare fondi illegali dalla Russia alla Lega

Gianluca Savoini (ANSA/PAOLO SALMOIRAGO)
Gianluca Savoini (ANSA/PAOLO SALMOIRAGO)

La Procura di Milano ha chiesto l’archiviazione dell’indagine sulla presunta trattativa tra la Lega e la Russia per far arrivare illegalmente al partito guidato da Matteo Salvini circa 58 milioni di euro. L’indagine della Procura era iniziata nel 2019 dopo due inchieste condotte dal settimanale L’Espresso e dal sito di news statunitense Buzzfeed. I giornali avevano rivelato come il 18 ottobre del 2018 l’ex portavoce di Salvini, Gianluca Savoini, avesse partecipato a una riunione nell’hotel Metropol di Mosca con tre persone russe, trattando con loro un eventuale finanziamento illegale alla Lega.

Oltre a Savoini all’incontro, di cui furono pubblicate alcune registrazioni audio, erano presenti l’avvocato Gianluca Meranda e il consulente finanziario Francesco Vannucci. I russi presenti alla riunione erano invece Ilya Andreevich Yakunin, Andrey Yuryevich Kharchenko e Yury Burundukov, considerati intermediari del governo russo.

La presunta trattativa prevedeva che la società petrolifera russa Rosneft vendesse nel corso dell’anno successivo circa 3 milioni di tonnellate di carburante all’italiana ENI. La vendita sarebbe avvenuta tramite alcuni intermediari che avrebbero applicato una serie di sconti a ogni passaggio, creando così un fondo nero di circa 65 milioni di dollari (circa 58 milioni di euro) che sarebbe dovuto andare a finanziare illegalmente la Lega. ENI aveva smentito ogni coinvolgimento, e la presunta trattativa non era mai stata avviata.

La Procura di Milano ha fatto sapere che la richiesta di archiviazione, su cui ora dovrà decidere il giudice delle indagini preliminari (gip), si è resa necessaria perché dall’indagine non è emerso in che modo concretamente la transazione petrolifera di cui si era discusso al Metropol avrebbe potuto finanziare la Lega.

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