Perché in Nepal ci sono così tanti disastri aerei
L'incidente di domenica è solo l'ultimo di una lunga serie: i motivi sono diversi, a cominciare dalla conformazione geografica del paese
Stanno proseguendo le operazioni di soccorso per trovare superstiti al disastro aereo avvenuto domenica in Nepal. A bordo dell’aereo ATR 72 della compagnia Yeti Airlines precipitato a Pokhara c’erano 72 persone: al momento sono stati trovati 68 corpi, mentre 4 persone risultano ancora disperse (la polizia nepalese ha fatto sapere di avere molte poche speranze di trovarle ancora in vita). Lunedì mattina è stata intanto recuperata la scatola nera dell’aereo, che servirà agli investigatori per capire le cause dell’incidente, al momento ancora poco chiare.
Il disastro di domenica non è un caso isolato in Nepal: nella storia recente del paese ci sono state infatti decine di incidenti aerei simili, e per questo le compagnie aeree nepalesi sono considerate tra le più inaffidabili al mondo. I motivi sono diversi, e hanno a che fare sia con l’inadeguatezza del personale e degli aeroporti locali, sia con la conformazione geografica stessa del Nepal, che rende i voli aerei particolarmente pericolosi.
Il territorio del Nepal è pressoché del tutto montuoso e comprende alcune delle montagne più alte al mondo: gli aeroporti si trovano in aree spesso remote e le piste d’atterraggio sono a volte piccole e di complicato accesso, cosa che rende le manovre difficili anche a piloti esperti.
Secondo un rapporto redatto nel 2019 dall’Autorità per l’aviazione civile del Nepal, la geografia “ostile” e il meteo molto variabile sono tra le principali difficoltà per le compagnie aeree nel paese. Il rapporto sottolinea anche come gli aeroporti abbiano piste molto corte che rendono particolarmente complicati sia i decolli che gli atterraggi. Uno degli aeroporti più pericolosi è considerato quello della città di Lukla, nel nord-est del Nepal. Si trova ai piedi dell’Everest, ed è utilizzato soprattutto dagli alpinisti. La pista è lunga appena 527 metri e larga 30, e ha una pendenza di quasi 12 gradi: normalmente le piste sono lunghe almeno 1.500 metri, e sono in piano.
Quello di domenica è il più grave disastro aereo nella storia del Nepal in più di trent’anni: il 28 settembre del 1992 un aereo della Pakistan International Airlines, partito dal Pakistan, si schiantò contro una montagna durante l’avvicinamento a Katmandu, capitale del Nepal. Tutte le 167 persone a bordo morirono.
Da allora ci sono stati molti altri incidenti aerei che hanno causato la morte di centinaia tra passeggeri e piloti. Solo a partire dal 2000 ce ne sono stati 17, in cui sono morte 273 persone. Proprio per via del gran numero di incidenti, nel 2013 la Commissione Europea vietò a tutte le compagnie nepalesi di viaggiare verso i paesi dell’Unione.
L’ultimo incidente prima di domenica era avvenuto nel maggio del 2022: un bimotore a elica della compagnia nepalese Tara Air si era schiantato contro una montagna poco dopo il decollo dall’aeroporto di Pokhara, in Nepal. Nell’incidente erano morte tutte le 22 persone a bordo.