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  • Sabato 14 gennaio 2023

Bolsonaro sarà indagato per l’assalto alle istituzioni brasiliane

Lo ha deciso la Corte suprema del paese, basandosi soprattutto su un video in cui l'ex presidente potrebbe aver istigato i suoi sostenitori

(AP Photo/Bruna Brado, File)
(AP Photo/Bruna Brado, File)
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L’ex presidente brasiliano Jair Bolsonaro sarà indagato per il suo ruolo nell’assalto al parlamento e ad altri edifici istituzionali compiuto dai suoi sostenitori nella capitale Brasilia la settimana scorsa. L’indagine contro di lui è stata autorizzata venerdì sera dalla Corte Suprema brasiliana, che ha accolto la richiesta dei procuratori che si stanno occupando del caso di inserire l’ex presidente tra i possibili indagati. Bolsonaro in questo momento si trova negli Stati Uniti e non è chiaro quando tornerà in Brasile.

Secondo il sito del giornale O Globo, i procuratori brasiliani vorrebbero indagare Bolsonaro per aver «istigato» e per essere stato «l’autore intellettuale» dell’assalto agli edifici istituzionali. L’8 gennaio alcune migliaia di suoi sostenitori avevano occupato con la violenza l’edificio del parlamento, della Corte suprema e altri palazzi istituzionali, per protestare contro il risultato delle elezioni in cui aveva vinto l’avversario di Bolsonaro, il presidente Luiz Inácio Lula da Silva e in ultima istanza per istigare un colpo di stato. Bolsonaro sostiene tuttavia di non avere niente a che fare con il tentato colpo di stato.

L’accusa contro Bolsonaro si concentra sul fatto che poco prima dell’assalto agli edifici istituzionali da parte dei suoi sostenitori l’ex presidente ha condiviso sui social network un video in cui sosteneva che la vittoria elettorale di Lula fosse falsa e fosse frutto di un complotto contro di lui ordito da varie istituzioni, compresa la Corte suprema. Non ci sono prove che ci siano stati brogli o irregolarità durante le elezioni, e tutti gli osservatori internazionali ritengono la vittoria di Lula legittima. Il video di Bolsonaro era stato cancellato dopo alcune ore.

– Ascolta anche: La puntata di Globo sul tentato colpo di stato in Brasile

Secondo la Corte suprema, il video di Bolsonaro è «l’ennesima occasione in cui l’ex presidente ha agito in maniera offensiva e criminosa contro le istituzioni, in particolare la Corte suprema». La Corte sostiene inoltre che Bolsonaro abbia avuto comportamenti eversivi anche prima del video. Nel corso della campagna elettorale, Bolsonaro ha più volte messo in dubbio la solidità e la legittimità del processo elettorale in Brasile.

Bolsonaro ha risposto con un comunicato del suo avvocato in cui si legge che l’ex presidente «ha sempre ripudiato ogni tipo di atto illegale e criminale» ed è sempre stato un «difensore della democrazia».

Non ci sono per ora prove concrete che Bolsonaro sia direttamente coinvolto nell’assalto agli edifici istituzionali di Brasilia. Questa settimana tuttavia la Corte suprema ha ordinato l’arresto di Anderson Torres, il ministro della Giustizia del governo di Bolsonaro, dopo che la polizia aveva trovato a casa sua una bozza di decreto mai messa in atto in cui il governo avrebbe messo sotto tutela le autorità elettorali del paese, nel tentativo di sovvertire il voto. Torres è tornato sabato in Brasile dopo una lunga vacanza in Florida, ed è stato arrestato.