Adidas ha perso una causa sulle sue strisce
Un tribunale di New York ha stabilito che lo stilista Thom Browne potrà continuare a utilizzare il motivo con quattro strisce parallele per i suoi capi di abbigliamento
L’azienda di abbigliamento sportivo Adidas ha perso una causa contro Thom Browne, stilista del marchio di abbigliamento di lusso con lo stesso nome. Adidas aveva tentato un’azione legale per impedire a Browne di utilizzare per i suoi capi d’abbigliamento un motivo composto da quattro strisce parallele, indicate come troppo simili alle famose tre strisce di Adidas: l’azienda aveva chiesto a Browne 7,8 milioni di dollari di danni.
Browne aveva sostenuto che fosse improbabile che i clienti confondessero i due brand, per varie ragioni, tra le quali il numero di strisce del suo design: quattro invece di tre. La giuria di un tribunale di New York gli ha dato ragione.
L’uso delle tre strisce da parte di Adidas risale al 1952, quando il fondatore dell’azienda Adolf Dassler rilevò il design dall’azienda finlandese Karhu. Da allora Adidas ha usato le tre strisce su tutto, dalle tute alle magliette, dalle giacche alle scarpe.
Quando compaiono sui capi di abbigliamento di Browne, invece, le strisce costituiscono quasi sempre una serie di anelli paralleli e circondano una manica di blazer o felpe, una gamba dei pantaloni o la parte alta di un calzino. Browne stesso indossa frequentemente in pubblico il calzino con le quattro righe, e lo ha fatto anche durante le udienze del processo.
I legali di Browne hanno sottolineato tra le altre cose che l’abbigliamento sportivo non è al centro della produzione della sua casa di moda, e che le sue collezioni sono peraltro rivolte a una clientela ristretta con grande disponibilità economica; Adidas invece produce per il mercato di massa, con prezzi molto inferiori.
Anche se l’azione legale di Adidas è cominciata nel 2021, lo scontro sulle strisce tra l’azienda e Browne risale a molto prima. Nel 2007 infatti Browne aveva prodotto una giacca con un motivo a tre strisce. Adidas aveva definito il design troppo somigliante ai propri prodotti e Browne l’aveva modificato aggiungendo una striscia.
Un rappresentante di Adidas ha detto che l’azienda è delusa dalla sentenza ma continuerà a vigilare perché sia rispettata la sua proprietà intellettuale; ha inoltre accennato alla possibilità che sia presentato un ricorso.
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