La Corte suprema dello Sri Lanka ha ordinato all’ex presidente Maithripala Sirisena di risarcire le famiglie delle persone uccise negli attentati di Pasqua del 2019
Giovedì la Corte suprema dello Sri Lanka ha ordinato all’ex presidente Maithripala Sirisena di risarcire con l’equivalente di circa 250mila euro i familiari delle oltre 200 persone uccise negli attacchi suicidi compiuti in tre chiese cattoliche, quattro alberghi e un’abitazione a Pasqua del 2019. È la prima volta che un tribunale dello Sri Lanka stabilisce l’esistenza di responsabilità da parte di funzionari del governo: secondo i giudici, Sirisena e altri importanti funzionari delle forze dell’ordine e dell’intelligence non avrebbero fatto abbastanza per impedire gli attentati nonostante fossero a conoscenza di informazioni riguardanti la loro pianificazione.
Oltre a Sirisena, i giudici della Corte Suprema hanno imposto il pagamento di decine di migliaia di euro anche all’ex capo della polizia Pujith Jayasundara e all’ex capo dei servizi segreti statali Nilantha Jayawardene. La causa su cui si sono espressi i giudici era stata presentata dai familiari delle persone uccise. Durante gli attentati di Pasqua c’erano state otto diverse esplosioni. Le prime sei erano avvenute quasi contemporaneamente, nella mattina della domenica di Pasqua, le altre alcune ore dopo: a provocarle erano stati alcuni estremisti islamici dello Sri Lanka, affiliati a un gruppo estremista locale.