L’inaspettata rimonta della Juventus
Da allenatore più criticato del campionato, Allegri ha raddrizzato a modo suo una stagione iniziata malissimo: 8 partite, 8 vittorie, 0 gol subiti
Con la vittoria di sabato contro l’Udinese nella 17ª giornata di Serie A, la Juventus è arrivata a otto vittorie di fila in campionato. Grazie ai 24 punti ottenuti in questa lunga serie di vittorie è passata dall’ottavo al secondo posto in classifica, riuscendo a rimediare a quella che sembrava una delle sue peggiori stagioni recenti, peraltro complicata dai noti problemi societari, da cui si attendono ancora sviluppi.
L’ultima sconfitta in campionato, subita a San Siro contro il Milan lo scorso 8 ottobre, aveva preceduto di pochi giorni il punto più basso di questa stagione, e forse degli ultimi anni: la sconfitta in Israele contro il Maccabi Haifa, poi decisiva nell’eliminazione dai gironi di Champions League.
La prima vittoria dell’attuale serie di otto era arrivata poco dopo, il 15 ottobre, nel derby contro il Torino, vinto 1-0: un risultato emblematico del modo in cui Massimiliano Allegri, fino a poche settimane fa bersaglio principale delle tante critiche rivolte al club, è riuscito a raddrizzare una stagione che sembrava compromessa.
Dal derby di Torino alla partita di sabato scorso, la Juventus ha vinto cinque volte per 1-0, più di qualsiasi altra squadra in Europa. Ma soprattutto, in queste otto partite non ha subito nemmeno un gol. Complessivamente, da inizio campionato ha concluso 12 partite senza subirne (solo il Cagliari di Gigi Riva nella stagione 1966/67 riuscì a fare meglio nelle prime 17 giornate).
Con questi numeri la Juventus è di gran lunga la miglior difesa del campionato, con appena 7 gol subiti finora: quasi la metà del Napoli primo in classifica, seconda miglior difesa del campionato, ora distante 7 punti. E l’importanza della difesa nel campionato italiano è nota: in questa stagione, per esempio, le difficoltà in questo reparto stanno complicando e non poco l’andamento dell’Inter, considerata inizialmente una delle favorite ma ridimensionata proprio dalle difficoltà difensive, con 24 gol subiti in 17 partite.
Nella rimonta della Juventus è evidente il contributo di Allegri, un allenatore famoso per come è capace di organizzare la fase difensiva, spesso però a discapito di quella offensiva. E proprio da quest’ultimo aspetto dipenderà la seconda parte di stagione, in cui si vedrà se la Juventus è “solo” quella vista finora, o anche qualcosa in più.
I suoi dati offensivi non sono un granché, e i dubbi sulla tenuta della squadra dipendono principalmente da questo. Tre delle ultime quattro vittorie sono state ottenute piuttosto a fatica contro avversarie agli ultimi posti in classifica, come Cremonese e Verona, o in difficoltà come l’Udinese. L’attacco della Juventus è il quinto del campionato, di poco superiore a quello di Udinese e Atalanta, nonostante sia potenzialmente uno dei migliori.
Il valore complessivo della sua rosa (circa 470 milioni di euro) e il monte ingaggi stimato (circa 160 milioni) sono i più alti del campionato e a incidere è soprattutto il reparto offensivo, formato da giocatori di livello internazionale come Vlahovic, Di Maria, Chiesa e Milik. Fin qui però l’attacco è stato sottoperformante, a causa di uno stile di gioco impostato sulla difesa che non ne facilita i meccanismi, e per i tanti infortuni avuti nel corso della stagione, alcuni dei quali non ancora risolti (quelli di Vlahovic, Pogba e Cuadrado, per esempio). Già dalle prossime partite, tuttavia, si potrà capire qualcosa in più di questa Juventus, dato che dovrà giocare contro Napoli, Atalanta e Fiorentina, fra le altre.
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