29 persone sono state uccise nel corso della guerriglia urbana avvenuta giovedì in Messico dopo l’arresto di un figlio di “El Chapo”
Nella guerriglia urbana che c’è stata giovedì in Messico dopo l’arresto di Ovidio Guzmán López – figlio di Joaquín Guzmán Loera detto “El Chapo”, il più famoso trafficante di droga del mondo che al momento sta scontando l’ergastolo in carcere – sono state uccise 29 persone. Lo ha detto venerdì nel corso di una conferenza stampa il ministro della Difesa messicano Luis Cresencio Sandoval, che ha specificato come 10 morti facessero parte delle forze dell’ordine e 19 fossero presunti membri di gang criminali.
L’arresto di Guzmán López era avvenuto nella città di Culiacán, il capoluogo dello stato messicano del Sinaloa, dopo sei mesi di sorveglianza da parte della polizia e aveva provocato una violenta reazione dei membri del cartello di Sinaloa, una delle più grandi organizzazioni al mondo per il traffico di droga, che un tempo era guidata dal El Chapo e di cui il figlio aveva preso il comando. Dopo la notizia dell’arresto a Culiacán c’erano stati violenti scontri tra forze dell’ordine e membri del cartello. Sandoval ha detto che 21 di questi ultimi sono stati arrestati.