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  • Martedì 3 gennaio 2023

In Vietnam si cerca di liberare un bambino intrappolato in una cavità stretta e profonda

Il buco in cui si è infilato è largo appena 25 centimetri: le operazioni di soccorso vanno avanti da tre giorni

(Screenshot da un servizio della NBC)
(Screenshot da un servizio della NBC)
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Da quasi tre giorni in Vietnam, nella provincia meridionale del Dong Thap, si sta cercando di liberare un bambino di 10 anni rimasto intrappolato in una cavità profonda 35 metri, all’interno di un cantiere edile per la costruzione di un ponte. Il bambino si chiama Ly Hao Nam ed è caduto dentro la mattina di sabato 31 dicembre, mentre si trovava nel cantiere con alcuni amici per cercare rottami metallici.

Le circostanze dell’incidente non sono chiare, anche perché non si capisce bene come siano andate le cose: il buco in cui è caduto il bambino infatti è una cavità di un pilastro di cemento larga appena 25 centimetri. Non solo era molto difficile che qualcuno ci si infilasse, ma anche che una volta dentro potesse scivolare giù per diversi metri. Il fatto che sia caduto comunque non è in discussione, perché il momento è stato ripreso dalle telecamere di sorveglianza del cantiere.

Non ci sono informazioni sulle condizioni attuali del bambino: si sa per certo che era ancora vivo sabato dopo essere caduto, perché si era sentita la sua voce gridare aiuto. Lunedì però la sua voce non si è sentita, nonostante i soccorritori avessero calato nella cavità una telecamera appoggiata a un supporto molto lungo per provare a capire a che profondità si trovasse. Tuttora non si sa con precisione se sia scivolato fino al fondo della cavità o se sia rimasto bloccato da qualche parte nel mezzo.

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Per provare a liberarlo i soccorritori hanno prima provato a sollevare il pilastro, che è infilato nel terreno, con l’aiuto di gru ed escavatori, poi ad ammorbidire il terreno intorno: nessuno di questi tentativi ha avuto successo, e anzi dopo che il terreno era stato ammorbidito il pilastro si è leggermente inclinato, complicando le operazioni. All’interno della cavità si sta comunque continuando a pompare ossigeno per aiutare il bambino a respirare.

Da martedì mattina i soccorritori hanno cominciato a mettere in atto un nuovo metodo: ora si sta cercando di rivestire il pilastro con un tubo d’acciaio, per poi pompare acqua e rimuovere una grossa parte della terra intorno. A quel punto dovrebbe essere più semplice tirare su il pilastro dal terreno. Il giornale vietnamita VnExpress ha pubblicato una grafica efficace per spiegare il funzionamento delle procedure di soccorso in atto:

(VnExpress)

Tag: vietnam