Investire nei LEGO può convenire
Lo fanno migliaia di appassionati perché è poco rischioso e relativamente redditizio, ma bisogna saperne almeno un po'
Quando uscì, nel 2007, il set di LEGO Café Corner costava attorno ai 120 euro. Riproduceva un edificio in stile europeo ad angolo, con una caffetteria al piano terra e l’insegna verticale di un hotel, e faceva parte di una serie chiamata LEGO Modular Buildings. Dal 2009 i set di Café Corner non vengono più prodotti da LEGO, l’azienda di giocattoli danese, ma volendo si possono comprare online su siti di rivenditori come eBay: i prezzi vanno da 785 euro per una confezione già aperta a oltre 2.500 euro per quelle intonse.
Non tutti i set di LEGO hanno avuto lo stesso grosso aumento di valore dopo il ritiro dal mercato ufficiale: succede soprattutto con quelli in edizione limitata, e che per vari motivi, senza che fosse previsto, diventano particolarmente apprezzati dagli appassionati. In generale però è vero che per chi se ne intende comprare e rivendere set di LEGO è diventato negli ultimi anni molto redditizio: uno studio della Scuola superiore di economia di Mosca uscito nel 2021 ha calcolato che mediamente il valore di un set aumenta dell’11 per cento ogni anno e che investire nei prodotti LEGO può essere più redditizio che farlo in oro, vino e opere d’arte. Per diversi motivi.
L’hobby di collezionare e comprare set di LEGO per rivenderli e guadagnarci ha iniziato a diffondersi una decina di anni fa, quando sempre più persone cominciavano a usare siti generalisti di compravendita come eBay e poi siti più specializzati in LEGO come BrickLink e Brickset. Queste piattaforme misero per la prima volta in contatto tra loro collezionisti e appassionati disposti a spendere anche molti soldi per un set di LEGO fuori produzione, e alcuni cominciarono a farlo in modo professionale.
Negli ultimi quindici anni inoltre LEGO, che è la prima azienda al mondo nel settore dei giochi, è cresciuta progressivamente: ha avuto un lieve calo tra il 2017 e il 2018, seguito però da una ripresa straordinaria dovuta soprattutto al cambio di abitudini della pandemia. Nel 2021 le sue vendite sono aumentate del 22 per cento rispetto al 2020, quando erano già cresciute del 19 per cento rispetto all’anno precedente. Nel 2021 il suo fatturato è stato di 7,4 miliardi di euro.
Una parte di questo successo è dovuto agli investimenti fatti da LEGO nei set da collezione e per adulti, oltre che nelle iniziative per i gruppi di appassionati nati in tutto il mondo per confrontarsi, organizzare ritrovi dal vivo e condividere la loro passione. Si fanno chiamare AFOL, cioè adulti fan dei LEGO (in inglese Adults Fan Of LEGO) e alcuni sono disposti a spendere anche centinaia o migliaia di euro per un set fuori produzione che ricorda loro gli anni dell’infanzia o che per qualche motivo è particolarmente ricercato.
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In un recente servizio, il Wall Street Journal ha detto che si stima che le persone che investono in LEGO siano decine di migliaia. Rispetto ad altri investimenti più rischiosi il mercato dei LEGO – per quanto di nicchia – è considerato affidabile e in costante crescita. Secondo Victoria Dobrynskaya, che ha guidato lo studio sul mercato dei LEGO di seconda mano della Scuola superiore di economia di Mosca, il motivo è che rispetto ad altri beni da collezione, come per esempio gli orologi di lusso o le bottiglie di vino ricercato, i LEGO sono inizialmente molto economici, cosa che permette di avere guadagni di molto superiori agli investimenti iniziali.
A questo si aggiunge il fatto che la fornitura di LEGO è limitata. L’azienda non comunica mai in anticipo quando smetterà di produrre un certo set, ma solitamente questo accade dopo due anni circa dall’uscita. In alcuni casi LEGO decide di lasciare i suoi prodotti sul mercato per più tempo, ma prima o poi tutti vengono ritirati. Sul sito per collezionisti e investitori BrickEconomy si tiene traccia dei set che prevedibilmente verranno ritirati dal mercato a breve. Solitamente infatti, prima di annunciare il ritiro, LEGO e i suoi rivenditori ufficiali fanno grossi sconti sugli ultimi pezzi per liberare i magazzini ed è in quel momento che molti investitori acquistano i set con l’intento di rivenderli qualche anno dopo.
Nel mercato di seconda mano si trovano LEGO montati e smontati senza scatola, set usati che hanno ancora la scatola e le istruzioni originali, e infine quelli nuovi e mai aperti, con la scatola integra, detti Mint In Sealed Box (MISB). Questi ultimi sono naturalmente i più rari e i più costosi, e visto che nella compravendita online gli acquirenti non possono verificare che le scatole siano effettivamente sigillate (e quindi che ci siano tutti i pezzi) i rivenditori più attenti le impacchettano da subito con un imballaggio trasparente per assicurarsi che la scatola non si rovini.
Lucas Lettrick, che da anni investe nei LEGO e gestisce un canale YouTube, The Brick Quest, dedicato a dritte e consigli per investitori come lui, ha spiegato che mediamente riesce a rivendere i set a un prezzo maggiorato, che va dal 150 al 250 per cento di quello iniziale: vuol dire comprare una confezione a 100 dollari e rivenderla pochi anni dopo a un prezzo che va dai 150 ai 250, guadagnando dai 50 ai 150 dollari. Spesso però il rincaro è più alto: per esempio questo casco da pilota di Star Wars da circa 700 pezzi costava 30 dollari quando è stato messo in commercio nel 2020, e ora che non è più in produzione da quasi un anno ha raggiunto un valore che va dai 150 ai 200 dollari. In totale Lettrick ha investito circa 65mila dollari per la sua collezione di LEGO, scegliendo di volta in volta i set che secondo lui hanno più probabilità di veder crescere il proprio valore con gli anni.
Questa valutazione richiede particolare intuizione e conoscenza del mondo dei LEGO e delle tendenze tra gli AFOL. Per esempio alcuni fenomeni della cultura popolare come Harry Potter e Star Wars, a cui LEGO ha dedicato innumerevoli set negli ultimi anni, condizionano molto il mercato, ma non è facile prevedere se passeranno di moda o continueranno a piacere nell’arco delle generazioni.