Le indagini sugli oligarchi russi morti in India
Pavel Antov e Vladimir Bidenov sono stati trovati in un hotel a due giorni di distanza l'uno dall'altro, e sono gli ultimi di una serie di morti notevoli
La polizia in India sta indagando su quanto successo in un hotel di Rayagada, nello stato orientale di Odisha, dove due oligarchi russi sono morti a due giorni di distanza l’uno dall’altro. Il corpo di Pavel Antov, 65 anni, è stato trovato sabato, mentre Vladimir Bidenov era stato trovato nella sua stanza allo stesso hotel, circondato da bottiglie di vino. I due si trovavano in India per un viaggio turistico assieme ad altri due uomini, anche loro russi.
Lo scorso giugno sui media russi era circolato un messaggio WhatsApp attribuito ad Antov, in cui i bombardamenti russi in Ucraina venivano definiti “terrorismo”. Antov successivamente aveva negato di essere l’autore del messaggio, ribadendo di essere un sostenitore del regime di Putin.
Non sono ancora noti i risultati delle autopsie, ma la polizia intanto ha fatto sapere di stare esaminando le immagini della videosorveglianza e di aver interrogato alcuni membri dello staff dell’hotel. Il capo della polizia regionale, Rajesh Pandit, ha detto all’agenzia di stampa AFP che sono in corso tutte le verifiche del caso: secondo Pandit, Bidenov sarebbe morto suicida a causa del consumo eccessivo di alcol e di una probabile overdose. «Dalle indagini svolte fin qui» ha detto Pandit, «sembra che Antov sia caduto accidentalmente dalla terrazza dell’hotel. Magari era turbato per la morte del suo amico, è salito in terrazza ed è morto cadendo da lì».
Della vicenda si sa ancora molto poco, e tutte le ipotesi sono da prendere con cautela. In particolare non ci sono informazioni chiare sulle condizioni dei corpi nel momento in cui sono stati trovati: sembra che Antov sia stato trovato in una pozza di sangue, mentre per quanto riguarda Bidenov si sa solo che era circondato da bottiglie di vino. La causa ufficiale della sua morte è un attacco cardiaco.
I due sono gli ultimi di una serie di oligarchi e importanti funzionari russi morti in circostanze non chiare, alcuni dei quali avevano criticato più o meno apertamente la guerra di Putin in Ucraina. Lo scorso settembre Ravil Maganov, presidente della compagnia petrolifera Lukoil, era morto precipitando dalla finestra di un ospedale, e nello stesso mese era morto anche l’ex rettore dell’Istituto di aviazione di Mosca, Anatoly Gerashchenko. A dicembre è morto Dmitry Zelenov, cadendo dalle scale: era attivo nel settore immobiliare e aveva 50 anni.
Per ora tuttavia non ci sono ipotesi concrete che colleghino queste morti l’una all’altra.
Oltre a possedere un’industria di lavorazione della carne, Antov era anche attivo in politica. Dal 2018 faceva parte del parlamento locale di Vladimir, una città che si trova 200 chilometri a est di Mosca. Era stato eletto con il partito di Putin, Russia Unita.
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