L’uomo accusato di aver ucciso l’ex primo ministro del Giappone Shinzo Abe sarà incriminato, in quanto ritenuto in grado di affrontare il processo
Secondo fonti giudiziarie di diversi media giapponesi, i procuratori della città di Nara hanno deciso di incriminare Tetsuya Yamagami, l’uomo accusato di aver ucciso in un attentato l’ex primo ministro del Giappone Shinzo Abe. Dopo le valutazioni psichiatriche, Yamagami è stato ritenuto in grado di affrontare il processo a suo carico. Yamagami ha 42 anni, è disoccupato e aveva sparato ad Abe lo scorso 8 luglio, mentre l’ex primo ministro teneva un discorso pubblico a Nara, vicino a Kyoto, con un’arma che aveva costruito da sé. La sua detenzione finirà il prossimo 10 gennaio, dopo gli ultimi controlli psichiatrici, e l’uomo dovrebbe poi essere incriminato il 13.
I motivi dell’attentato non sono ancora stati del tutto chiariti, ma sembra che fossero legati alle relazioni di Abe con la Chiesa dell’unificazione, un gruppo religioso diffuso soprattutto negli Stati Uniti e in Asia orientale che ha milioni di membri e che da molti è considerato piuttosto simile a una setta. Yamagami riteneva la Chiesa e i suoi sostenitori politici responsabili di aver impoverito la sua famiglia.