Uno dei membri della dittatura militare argentina degli anni Settanta è stato condannato a 15 anni di carcere per la scomparsa di uno studente nel 1976

(ANSA/EPA/Juan Ignacio Roncoroni)
(ANSA/EPA/Juan Ignacio Roncoroni)

Mercoledì un tribunale di Buenos Aires ha condannato a 15 anni di carcere Mario Sandoval, considerato uno dei principali torturatori della polizia argentina durante la dittatura militare nel paese, che durò dal 1976 al 1983. Sandoval è accusato di aver partecipato direttamente o indirettamente a più di 500 casi di tortura e omicidio di oppositori politici del regime militare, ma la condanna di mercoledì si riferisce a un solo caso, l’unico per cui i magistrati argentini avevano le prove per processarlo: riguarda la scomparsa di uno studente universitario di sinistra, Hernán Abriata.

Il 30 ottobre del 1976 Abriata fu prelevato dalla polizia dalla sua abitazione, su ordine di Sandoval, e portato nella Escuela Superior de Mecánica de la Armada (ESMA), una scuola per la formazione degli ufficiali della marina argentina di Buenos Aires che negli anni della dittatura divenne un centro di detenzione e tortura degli oppositori politici. La sua presenza nel centro è stata confermata da diversi testimoni e da una firma su un muro di una cella trovata anni dopo. Di cosa sia successo ad Abriata non si sa nulla, come dei più di trentamila oppositori politici scomparsi nel corso della dittatura, i cosiddetti desaparecidos, che si presume siano stati uccisi dalla polizia argentina.

Dopo la fine della dittatura Sandoval, che ha 69 anni, era fuggito in Francia, dove aveva vissuto fino al 2019, quando era stato estradato in Argentina per essere processato. Era soprannominato dai detenuti dell’ESMA “Churrasco”, dal nome di una tipica grigliata di carne argentina, perché era solito torturarli legandoli a letti di ferro e dando loro scariche elettriche.