I grossi e trasversali scioperi nel Regno Unito
Stanno riguardando diverse categorie, tra cui il personale delle ambulanze: si protesta contro i tagli ai servizi pubblici e per l'adeguamento degli stipendi al costo della vita
Nel Regno Unito è in corso una serie di scioperi come non se ne vedevano da decenni, comuni a diversi settori. La settimana scorsa hanno scioperato migliaia di infermieri e infermiere, oltre a insegnanti, postini e autisti di mezzi pubblici. Oggi, per la prima volta in trent’anni, ha scioperato il personale delle ambulanze. Nei prossimi giorni sono previsti altri scioperi, tra cui quelli del personale di frontiera e ferroviario, e di decine di migliaia di altri dipendenti statali.
Ogni settore ha le sue richieste specifiche, ma in generale gli scioperi riguardano l’adeguamento degli stipendi dei dipendenti pubblici al costo della vita, aumentato notevolmente per l’aumento dell’inflazione (nel Regno Unito a novembre l’inflazione è stata pari al 10,7 per cento su base annua; in Italia all’11,8 per cento). Secondo i dati dell’ONS (più o meno l’equivalente dell’ISTAT italiano), tra agosto e ottobre del 2022 gli stipendi privati sono stati alzati mediamente del 6,9 per cento, quelli pubblici del 2,7.
Più in generale chi sciopera protesta contro i tagli ai servizi pubblici, che in vari settori hanno portato a carenza di personale e a condizioni di lavoro ritenute inaccettabili. Gli scioperi sono stati inoltre organizzati dopo mesi di instabilità politica: il Regno Unito è al suo quinto primo ministro in sei anni (oggi è in carica il conservatore Rishi Sunak). Alla caduta dell’ultimo governo si era arrivati tra l’altro con una crisi finanziaria provocata proprio da un contestatisismo piano di riduzione delle tasse per i più ricchi, proposto dall’ex prima ministra Liz Truss, durata appena sei settimane.
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Gli scioperi sono in corso da giorni, e continueranno anche durante le feste, creando verosimilmente vari problemi, per esempio nella gestione del turismo: sciopererà anche parte del personale aeroportuale, con probabili allungamenti dei tempi d’attesa nei controlli dei passaporti e rischi di cancellazione di voli. In alcuni casi gli scioperi hanno portato ad accordi tra organizzazioni sindacali e governo, in molti altri non ancora. Il primo ministro Sunak ha detto che non ci sono le risorse economiche per soddisfare tutte le richieste dei sindacati.
Gli scioperi in corso hanno suggerito paragoni con il cosiddetto “inverno del malcontento” del 1979, un’altra grossa serie di iniziative sindacali organizzata proprio per chiedere migliori condizioni di lavoro sia nel pubblico che nel privato. Soprattutto, gli scioperi in corso hanno portato il governo ad annunciare l’impiego di circa 1.200 militari per far fronte all’interruzione dei controlli di frontiera e del servizio delle ambulanze.
Lo sciopero del personale delle ambulanze, indetto anche per il 28 dicembre, è il primo dal 1990. Riguarda soprattutto la richiesta di aumentare gli stipendi, ma non solo: il Nuffield Trust, think tank che si occupa proprio di assistenza sanitaria, dice che il personale è insufficiente e da tempo sovraccarico, con un numero di operatori che si licenziano superiore a quelli che vengono assunti e con stipendi mediamente inferiori a quelli del resto del personale di NHS (il servizio sanitario statale britannico). Secondo dati diffusi dall’associazione Royal College of Emergency Medicine, tra il 2020 e il 2021 il sovraffollamento e i ritardi dei servizi d’emergenza dell’NHS hanno portato a 4.519 morti in eccesso.
Allo sciopero delle ambulanze partecipano almeno 10mila persone (ci sono diverse stime comunque, anche molto più alte), con tempi e modalità diverse a seconda delle organizzazioni sindacali. In alcuni casi sarà garantito il servizio per chiamate particolarmente gravi o urgenti, per esempio legate a pericolo di vita, a parti o a perdite di coscienza e casi cardiaci.
L’annuncio dello sciopero ha comunque provocato agitazione, e in questi giorni esponenti del governo intervistati alla radio sono arrivati a invitare le persone ad evitare attività rischiose in cui possono farsi male. Il ministro della Salute britannico Steve Barclay ha anche accusato il personale delle ambulanze di aver «consciamente deciso di mettere in pericolo i pazienti».
D’altra parte sembra che nella popolazione ci sia sostegno nei confronti del personale in sciopero: un sondaggio realizzato a fine ottobre dalla società di consulenza Savanta ComRes ha concluso che il 60 per cento dei partecipanti si era detto favorevole agli scioperi, a fronte del 33 per cento dei contrari. Un altro sondaggio della stessa società, pubblicato martedì e relativo al solo sciopero del personale infermieristico, ha concluso che il sostegno allo sciopero è cresciuto nell’ultimo mese, e che più della metà dei partecipanti (il 54 per cento) ne attribuisce la responsabilità al governo.