La Germania ha restituito alla Nigeria venti statue rubate nel periodo coloniale
Martedì la ministra degli Esteri tedesca Annalena Baerbock ha restituito alla Nigeria venti dei cosiddetti “bronzi del Benin”, cioè una piccola parte delle statue e dei manufatti rubati dalle truppe inglesi nel periodo coloniale come bottino di guerra e poi rivenduti, anche in Germania. Pochi mesi fa il governo tedesco aveva annunciato che avrebbe reso alla Nigeria più di 1.000 manufatti precedentemente esposti in diversi musei tedeschi. Martedì, durante una cerimonia che si è tenuta nella capitale nigeriana Abuja, Baerbock ha definito la restituzione dei bronzi un’opportunità per correggere alcuni errori commessi in passato.
Il termine “bronzi del Benin” si riferisce a migliaia di sculture, targhe e manufatti in vari metalli che furono realizzati tra il Quattrocento e l’Ottocento nel regno dell’Africa occidentale del Benin, che nel 1897 fu trasformato in un protettorato dell’Impero britannico e oggi corrisponde più o meno al territorio dell’attuale stato nigeriano di Edo. La Nigeria, che è indipendente dal 1960, chiedeva da tempo che le istituzioni occidentali che possedevano la maggior parte dei bronzi li restituissero.
A novembre il museo Smithsonian di Washington D.C. aveva riconsegnato alla Nigeria 29 bronzi, come avevano fatto nei mesi precedenti anche il museo Horniman di Londra e l’Università scozzese di Aberdeen. La settimana scorsa ha annunciato che avrebbe restituito vari bronzi del Benin anche l’Università di Cambridge, una delle più prestigiose istituzioni universitarie del Regno Unito e del mondo.