I droni ucraini usati per favorire la resa dei soldati russi
L'esercito ucraino ha messo in piedi un sistema che permette ai russi di arrendersi in maniera sicura, e sembra che stia funzionando
Da qualche settimana l’esercito ucraino ha iniziato a impiegare i propri droni in un modo inedito, diverso dall’uso che ne aveva fatto fino ad oggi nella guerra contro la Russia: oltre che per compiere attacchi e per svolgere attività di sorveglianza, gli ucraini hanno messo in piedi un sistema che utilizza i droni per favorire la resa dei soldati russi, permettendo loro di essere accompagnati in un posto sicuro e salvarsi la vita.
Il sistema funziona così: i soldati russi che vogliono arrendersi devono chiamare un numero telefonico a cui risponde qualcuno che fa riferimento al ministero della Difesa (non ci sono informazioni più precise al riguardo). Al telefono il soldato russo riceve le coordinate per andare in un punto preciso. Lì compare un drone, guidato a distanza dall’esercito ucraino, che il soldato russo deve seguire per essere accompagnato in un posto sicuro, evitando per esempio le strade con le mine. Nel punto indicato trova militari ucraini ad aspettarlo.
La linea telefonica da chiamare è stata istituita a metà settembre dall’esercito ucraino, e fa parte di un servizio che si chiama Voglio vivere, indirizzato proprio ai soldati russi desiderosi di arrendersi. Il servizio include anche un canale Telegram, uno su YouTube e una pagina Facebook. La linea telefonica era già piuttosto nota tra i soldati russi prima dell’istituzione di questo servizio, tanto che a novembre il governo russo aveva tentato di bloccarne l’accesso dai telefoni con le sim russe.
Petro Yatsenko, portavoce del Centro di coordinamento ucraino per i prigionieri di guerra, ha detto che il sistema dei droni è nato a seguito di un episodio specifico. A fine novembre l’esercito ucraino aveva diffuso un video che mostrava un soldato russo che buttava la propria arma a terra, alzava le braccia e seguiva il percorso indicatogli da un drone, che lo conduceva poi verso alcuni militari ucraini. Yatsenko ha spiegato che il sistema aveva funzionato piuttosto bene e che quindi l’esercito ucraino aveva pensato di estenderlo.
A dicembre l’esercito ucraino aveva quindi creato e diffuso un video che dava precise istruzioni su come arrendersi a un suo drone. Nel video si spiegava anche che una volta arrivato sul luogo e avvistato il drone, il soldato russo doveva guardarlo e alzare le braccia, per poi seguirlo fino a destinazione. Nel caso in cui la batteria del drone si fosse scaricata, chi lo stava seguendo doveva restare fermo fino all’arrivo di un altro drone.
È difficile sapere quanti soldati russi si siano arresi attraverso questo sistema. Yatsenko sostiene che siano arrivate circa 4.300 richieste per arrendersi; Andriy Yusov, funzionario che si occupa di intelligence al ministero della Difesa ucraino, ha detto di aver ricevuto circa 1,2 milioni di richieste generiche di informazioni, la maggior parte delle quali da parte di soldati russi o loro parenti interessati a salvar loro la vita.
Sono numeri e cifre che vanno prese con estrema cautela, perché non verificabili in modo indipendente. Il canale Telegram di Voglio vivere, comunque, ha circa 40mila iscritti, secondo il New York Times provenienti soprattutto dalla Russia e dai territori controllati dai russi.
Il sistema messo in piedi dagli ucraini è un modo per sfruttare il morale molto basso dei russi, che nell’arco di tutta la guerra hanno subìto molte sconfitte, negli ultimi mesi anche in aree che si trovavano saldamente sotto il loro controllo. Soprattutto, il sistema ucraino può far leva sul basso morale delle migliaia di soldati che il presidente russo Vladimir Putin ha inviato al fronte con la contestata e problematica campagna di mobilitazione annunciata a fine settembre: sono in moltissimi casi soldati senza il sufficiente addestramento e le sufficienti risorse per combattere.
Gli ucraini non sono gli unici ad aver escogitato sistemi per convincere i nemici ad arrendersi, né questo dei droni è il primo sistema impiegato. Sia russi che ucraini usano da tempo mezzi di artiglieria per sparare centinaia di volantini che invitano alla resa. Entrambe le parti hanno anche fatto ricorso ad annunci televisivi o via radio, così come ai social media. Il sistema dei droni è però il più innovativo tra quelli usati finora, e Yatsenko ha detto che l’esercito ucraino ha tutta l’intenzione di continuare a usarlo.