La destra ha candidato Francesco Rocca nel Lazio
È il presidente della Croce Rossa italiana, con una lunga esperienza nella sanità pubblica
Lunedì sera la coalizione di destra ha annunciato che Francesco Rocca, presidente della Croce Rossa italiana e della Federazione Internazionale delle Società di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa, sarà il candidato alla presidenza del Lazio. La decisione è stata comunicata dopo settimane di trattative tra i partiti della coalizione, che sembrano essersi prolungate fino all’ultimo per via delle difficoltà incontrate dalla presidente del Consiglio e leader della coalizione, Giorgia Meloni, nel selezionare un candidato che mettesse d’accordo Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia.
Rocca, dopo l’annuncio della candidatura, si è dimesso dalle cariche nella Croce Rossa con un messaggio in cui dice di essersi messo «a disposizione del territorio, come esperto di sanità pubblica». In ambito sanitario Rocca ha avuto vari incarichi, da direttore generale dell’ospedale Sant’Andrea di Roma a componente del consiglio di indirizzo dell’Istituto “Spallanzani”, sempre a Roma. È stato anche commissario straordinario della ASL Napoli 2 e direttore generale dell’Istituto Dermatologico di Roma.
Nel 1985, quando aveva 19 anni, fu condannato a tre anni e 7 milioni di lire di multa per spaccio di eroina. Quando fu nominato presidente della Federazione Internazionale delle Società di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa tornò su quella vicenda di gioventù, dicendo: «Bisogna imparare dagli errori e migliorarsi ogni giorno che passa. L’umanità è fragile e ogni individuo può sbagliare».
La scelta del candidato nel Lazio era ritenuta un passaggio delicato non solo per l’importanza delle elezioni in sé – è la seconda regione più popolosa d’Italia, e quella dove c’è la capitale – ma anche perché la destra, presentandosi unita, avrà almeno in teoria un significativo vantaggio sugli altri partiti. Mentre in Lombardia il candidato del centrosinistra verrà probabilmente sostenuto anche dal Movimento 5 Stelle, nel Lazio non sarà così, nonostante il presidente uscente Nicola Zingaretti abbia governato la regione con una coalizione che comprendeva sia il PD che il M5S.
L’attuale candidato del PD, Alessio D’Amato, è sostenuto anche dal Terzo Polo (che in Lombardia sostiene invece Letizia Moratti), ma non verrà appoggiato dal M5S, il cui candidato dovrebbe essere annunciato a giorni. Le elezioni nel Lazio e in Lombardia si terranno il 12 e il 13 febbraio. Non ci sarà doppio turno, ma verrà eletto il candidato o la candidata che prende più voti.
Le difficoltà della destra nella scelta della candidatura si spiegano anche col timore di ritrovarsi nella stessa situazione delle ultime comunali di Roma, quando i partiti della coalizione avevano puntato su un candidato della cosiddetta “società civile”, Enrico Michetti, che però si era rivelato troppo debole. Alla fine era stato eletto sindaco Roberto Gualtieri, del PD.