I Mondiali di calcio sono stati seguitissimi un po’ ovunque
Non solo in Sud America e in Europa, ma anche in Asia, nonostante le molte critiche sia al paese ospitante sia alla FIFA
La spettacolare finale tra Argentina e Francia è stata per molti la più bella partita nella storia dei Mondiali di calcio. Ma se di partite entusiasmanti ce ne sono state tante altre nella lunga storia del torneo, di certo c’è che per il paese ospitante, il Qatar, è stato il miglior epilogo possibile per l’edizione più discussa e osteggiata di sempre.
Nel corso del torneo risultati ed eliminazioni sorprendenti, partite decise nei minuti finali o prolungate fino ai calci di rigore in modo inaspettato hanno contribuito a mettere presto in secondo piano le tante questioni umanitarie, sociali e ambientali di cui si era molto parlato prima dell’inizio dei Mondiali e che sembravano potessero ostacolarne la riuscita.
Poche ore prima della finale lo stesso presidente della FIFA, Gianni Infantino, si era addirittura affrettato a giudicare questi Mondiali come «i migliori di sempre», tra le altre cose per le partite svolte «senza incidenti» in un’atmosfera «molto gioiosa», ma anche per la prima partita arbitrata da una donna e la prima volta di una squadra africana, il Marocco, alle semifinali.
A due giorni dalla finale, la vittoria dell’Argentina sembra aver ottenuto un ritorno maggiore in termini di immagine e interazioni rispetto a quello di una eventuale vittoria della Francia, che la Coppa del Mondo l’aveva vinta già quattro anni fa, più o meno con lo stesso gruppo. L’Argentina invece non vinceva dal 1986 e questa edizione era anche l’ultima possibilità di vittoria per Lionel Messi, il più grande talento di questa epoca, conosciuto in ogni angolo del mondo come solo Cristiano Ronaldo, che è stato eliminato ai quarti di finale col Portogallo dopo un torneo piuttosto anonimo.
Proprio uno dei post pubblicati su Instagram da Lionel Messi dopo la vittoria in finale è già diventato quello con più “like” di sempre nella storia del social network: oltre 61 milioni, circa 5 in più del precedente (il famoso uovo dei record). Questi numeri potrebbero lasciar intuire il raggiungimento dell’obiettivo più ambito dalla FIFA a questi Mondiali, ossia il raggiungimento di 5 miliardi di spettatori globali, una crescita di quasi 1 miliardo e mezzo rispetto all’edizione tenuta in Russia nell’estate del 2018.
Per avere un quadro più completo e definitivo degli ascolti globali bisognerà aspettare ancora qualche mese. Nel corso del torneo, tuttavia, la FIFA aveva fornito alcuni dati significativi. In Brasile, per esempio, la partita di apertura tra Qatar ed Ecuador di domenica 20 novembre aveva registrato uno share televisivo del 50 per cento e una media di oltre 24 milioni di telespettatori, quasi il 6 per cento in più della partita di apertura del 2018 tra Russia e Arabia Saudita, trasmessa sullo stesso canale (TV Globo).
In Colombia, un paese che non ha partecipato a questi Mondiali, la media di 5,5 milioni di spettatori per la partita inaugurale è stata la più alta fra le ultime sei edizioni del torneo. In un altro paese non partecipante, l’Italia, Ecuador-Qatar ha avuto 4,66 milioni di spettatori in media contro i 3,5 di quattro anni fa.
I dati forniti dalla FIFA fino ad ora riguardano perlopiù la fase a gironi, quella che ha coinvolto tutte le 32 nazionali partecipanti. Il 24 novembre, per esempio, oltre 11 milioni di persone in Corea del Sud hanno guardato l’esordio della loro Nazionale contro l’Uruguay: il 97 per cento in più rispetto alla media del pubblico che guardò le partite dei gironi nel 2014 e il 18 per cento in più rispetto a Russia 2018.
In Giappone, invece, una media di 36,3 milioni di spettatori ha guardato Giappone-Costa Rica, quasi 10 in più della media registrata nella sorprendente vittoria all’esordio contro la Germania e con un aumento del 74 per cento rispetto al pubblico medio della fase a gironi del 2018.
Stando invece ai dati comunicati dalle televisioni nazionali, in Francia le 24 partite trasmesse in diretta da TF1 hanno registrato una media di 8,7 milioni di telespettatori, superando, anche se di poco, i dati dell’edizione di quattro anni fa. La finale, giocata ancora una volta dalla Francia, ha registrato una media di 24 milioni di telespettatori, pari all’81 per cento di share televisivo, e ha stabilito un nuovo record di ascolti per la televisione francese (con i calci di rigore che hanno attirato un massimo di 29,4 milioni di spettatori). Il precedente record risaliva a Francia-Portogallo, semifinale dei Mondiali del 2006, vista in media da 22,2 milioni di spettatori.
Nel Regno Unito gli spettatori tra i canali BBC e ITV per la finale di domenica hanno raggiunto picchi massimi di 20 milioni complessivi, circa 9 in meno di quelli che avevano seguito in diretta i funerali della regina Elisabetta II, trasmessi però in contemporanea da oltre cinquanta canali in tutto il paese.
In Italia la finale trasmessa in esclusiva su Rai 1 è stata vista in media da oltre 12 milioni di spettatori con il 68,6 per cento di share. Secondo l’ufficio stampa Rai, lo share è stato di due punti percentuali (circa un milione di spettatori) più alto della finale trasmessa dalle reti Mediaset il 15 luglio del 2018.
La Rai ha specificato inoltre che durante i tempi supplementari c’è stata una media di 14 milioni e 993mila telespettatori (71,5 per cento di share), mentre ai calci di rigore si è arrivati a 16 milioni e 101mila spettatori. Nelle due semifinali era stato invece registrato un ascolto medio di 10,2 e 11,8 milioni.
Questi dati sembrano quindi superiori rispetto a quelli registrati quattro anni fa, ma in ogni caso non hanno nulla a che vedere con gli ascolti delle edizioni a cui l’Italia ha partecipato: tra i 50 programmi più visti di sempre della televisione italiana, 49 sono partite di calcio e 46 sono della Nazionale maschile. Il programma più visto in assoluto rimane la semifinale dei Mondiali del 1990 giocata a Napoli tra Italia e Argentina, vista in media da oltre 27 milioni di telespettatori, con uno share superiore all’87 per cento.
Ad eccezione dell’Italia, i cui dati restano inevitabilmente bassi a causa della seconda mancata partecipazione consecutiva, nel resto del mondo la FIFA dice di aver riscontrato aumenti un po’ ovunque, tanto che già il 24 novembre aveva scritto: «I primi dati suggeriscono che la Coppa del Mondo è più popolare che mai».
Una grossa spinta sembrerebbe essere arrivata inoltre dai paesi emergenti senza una grande tradizione calcistica. In particolare tra India, Pakistan e Bangladesh — che insieme superano i 2 miliardi di abitanti — si è assistito a un tifo di massa rivolto in particolare a Brasile e Argentina. Si è trattato di un vero e proprio fenomeno sociale, che trova radici nella storia dei paesi in questione e che tra le altre cose ha evidenziato come durante questi Mondiali ci siano stati probabilmente più tifosi argentini in India e Bangladesh che in Argentina, dato che i due paesi insieme hanno 35 volte gli abitanti del paese campione del mondo.