L’ONU ha raggiunto un accordo per una maggiore protezione della biodiversità
Prevede l'estensione delle aree protette e un aumento dei fondi destinati alla loro protezione
Lunedì alla COP15 sulla biodiversità, organizzata dall’ONU a Montreal, è stato raggiunto un accordo che prevede un’ampia estensione delle aree protette della Terra e un aumento dei fondi destinati alla loro protezione, con l’obiettivo di preservare con maggiore impegno la biodiversità, cioè l’immensa varietà di organismi viventi che abitano sulla Terra. L’accordo è stato presentato dalla Cina, che quest’anno detiene la presidenza della conferenza.
L’accordo prevede che il 30 per cento della superficie del pianeta diventi area protetta entro il 2030 (oggi sono protetti il 17 per cento delle aree terrestri e il 10 per cento di quelle marine). L’accordo prevede anche la raccolta di 200 miliardi di euro per sostenere politiche per la biodiversità: di questi, almeno 20 miliardi saranno destinati ai paesi più poveri – cioè circa il doppio di quelli attualmente erogati – e il piano è portarli a 30 entro il 2030.
L’accordo è stato giudicato positivamente da alcune organizzazioni che si occupano di protezione dell’ambiente. Domenica Brian O’Donnell, direttore di una campagna per proteggere la biodiversità sostenuta anche dal National Geographic, aveva detto al Financial Times che la bozza finale del testo contiene «il più esteso impegno per la conservazione delle terre e dei mari nella storia».
Ci sono state però critiche e obiezioni da parte di alcuni stati africani, come la Repubblica Democratica del Congo, secondo cui i fondi destinati ai paesi più poveri sono insufficienti.