In Iran è stata arrestata la nota attrice Taraneh Alidoosti
È accusata di aver «incitato al caos» per aver sostenuto le proteste e criticato le esecuzioni pubbliche
Taraneh Alidoosti, una delle più note attrici iraniane, è stata arrestata dalle forze di sicurezza alcuni giorni dopo aver criticato sui social media l’esecuzione del primo condannato a morte per le proteste in corso nel paese. Alidoosti si era schierata con i manifestanti e con le donne iraniane sin dai primi giorni delle proteste, iniziate tre mesi fa dopo la morte in carcere di Mahsa Amini, una giovane donna arrestata a Teheran perché non indossava in maniera corretta il velo. Aveva postato su Instagram una sua foto in cui non indossava il velo e in cui reggeva un cartello con uno degli slogan delle proteste, “Donna, vita, libertà” in curdo.
A cultural earthquake. The most well known Iranian actress Taraneh Alidoosti remove her hijab publicly. Another blow lands against gender apartheid regime.
Young women in Iran started this revolution and now popular actress followed their path.
Women Life Freedom.#MahsaAmini pic.twitter.com/yt9yBQhvpe— Masih Alinejad 🏳️ (@AlinejadMasih) November 9, 2022
Più recentemente aveva commentato l’esecuzione del manifestante Mohsen Shekari, scrivendo: «Ogni organizzazione internazionale che assiste a questo spargimento di sangue senza agire è una vergogna per l’umanità».
L’agenzia di stampa Tasnim, vicina al regime iraniano, ha comunicato che è stata arrestata per aver «pubblicato contenuti falsi e distorti e incitato al caos». Non è noto dove sia detenuta e i suoi profili social sono stati chiusi.
Alidoosti ha 38 anni ed è considerata una delle attrici più influenti nel paese: ha recitato in vari film del regista iraniano Asghar Farhadi, tra cui Il cliente, vincitore dell’Oscar come miglior film internazionale nel 2017. Di recente ha interpretato il ruolo della protagonista in Leila’s Brothers, presentato durante il 75º Festival di Cannes. Aveva più volte pubblicamente ripetuto di non voler lasciare il paese, ma di voler «combattere per i diritti e per ciò che stiamo costruendo».
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