Chi sono gli italiani indagati nel caso Qatar
Innanzitutto l'ex europarlamentare Antonio Panzeri, e poi altre quattro persone che avevano a che fare con lui in vario modo
Una settimana dopo i primi arresti di parlamentari europei e assistenti per un caso di presunta corruzione del Parlamento Europeo da parte del Qatar, non ci sono nuovi sviluppi giudiziari nell’inchiesta, né nuovi indagati.
Negli ultimi giorni alcuni giornali italiani hanno scritto di un possibile coinvolgimento di altri esponenti politici, italiani e non. È stato fatto il nome, per esempio, dell’europarlamentare del Partito Democratico Andrea Cozzolino, che però non risulta indagato. Venerdì la commissione di garanzia del Partito Democratico, convocata dal segretario Enrico Letta, ha deciso di sospendere “cautelativamente” Cozzolino fino alla chiusura dell’inchiesta. È stata una decisione presa sulla base di indiscrezioni e ipotesi giornalistiche, che però per il momento non hanno nessun riscontro oggettivo.
Gli unici italiani di cui si sa per certo che sono coinvolti nell’inchiesta sono fin qui cinque, arrestati venerdì scorso. Uno di questi è l’ex europarlamentare del PD Antonio Panzeri, considerato dalla procura belga la figura di riferimento della rete di corruzione. Con lui è stato arrestato Francesco Giorgi, uno dei principali assistenti di Cozzolino e in passato assistente di Panzeri.
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Giorgi è anche compagno di un’altra persona arrestata, l’ex vicepresidente del Parlamento Europeo Eva Kaili, appena rimossa dal suo incarico. Il terzo italiano arrestato è Niccolò Figà-Talamanca, segretario generale della ong No Peace Without Justice, legata storicamente ai Radicali. Sono state fermate a Calusco d’Adda, in provincia di Bergamo, anche Maria Colleoni e Silvia Panzeri, moglie e figlia di Panzeri: la Corte d’Appello di Brescia ha convalidato l’arresto, ordinato su mandato europeo, e concesso i domiciliari. Sono accusate di concorso in corruzione e riciclaggio.
Tutte le persone coinvolte nell’indagine, che sono state interrogate o il cui ufficio è stato perquisito o sequestrato, hanno a che fare a vario titolo con Panzeri: ci hanno collaborato in passato o ci lavoravano insieme fino a pochi giorni fa. Ancora prima dell’indagine, Panzeri era ritenuto il capo di una piccola corrente del gruppo parlamentare dei Socialisti e Democratici, il gruppo di centrosinistra al Parlamento Europeo. Negli ambienti parlamentari quella di Panzeri è stata definita «una cricca», di cui facevano parte diversi assistenti e parlamentari fra cui anche alcuni deputati belgi socialisti di origine italiana come Maria Arena e Marc Tarabella, il cui ufficio è stato perquisito sabato.
Mercoledì a Bruxelles, in Belgio, si sono tenute le prime udienze delle persone arrestate: l’arresto di Panzeri e Giorgi è stato convalidato, mentre Figà-Talamanca è stato rilasciato a patto che utilizzi un braccialetto elettronico che controlli i suoi spostamenti. Le udienze si sono tenute a porte chiuse e non sono stati diffusi aggiornamenti sulle accuse della procura belga.
Martedì invece la polizia ha sigillato anche l’ufficio degli assistenti di Pietro Bartolo, ex medico di Lampedusa, eletto col Partito Democratico: uno dei suoi assistenti in passato aveva collaborato con Antonio Panzeri. Bartolo o i suoi assistenti, così come Cozzolino, Arena e Tarabella, non risultano però indagati. Lo stesso discorso vale anche per altri politici finiti a vario titolo nelle cronache di questi giorni e oggetto di speculazioni da parte di alcuni giornali.
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