Per Gianni Infantino i Mondiali in Qatar sono già «i migliori di sempre»
Nonostante le moltissime critiche ricevute, il presidente della FIFA li ha definiti «un successo incredibile»
Venerdì il presidente della FIFA Gianni Infantino ha usato una delle sue ultime conferenze stampa ai Mondiali di calcio in Qatar per fare un breve bilancio sul torneo (che ricade appunto sotto la responsabilità della FIFA). Nel suo discorso Infantino ha evitato di parlare delle molte critiche che sono state fatte al Qatar, il paese organizzatore, e ha invece ampiamente lodato la buona riuscita del torneo:
Grazie a tutte le persone coinvolte, al Qatar, a tutti i volontari, per aver reso questi Mondiali i migliori di sempre.
Tra i fattori che avrebbero reso un successo questa edizione dei Mondiali, il presidente della FIFA ha citato il fatto che le partite si siano svolte «senza incidenti» e in un’atmosfera «molto gioiosa», ma anche la prima partita arbitrata da una donna (Stéphanie Frappart) e la prima volta di una squadra africana, il Marocco, alle semifinali. Poi ha aggiunto:
È stato un successo incredibile, che si è avvicinato ai cinque miliardi di spettatori. L’incontro dei tifosi con il mondo arabo è stato molto importante per il futuro di tutti noi.
Questi Mondiali sono stati però anche al centro di molte critiche per diverse ragioni: a partire dalla scelta di assegnare l’organizzazione al Qatar, un paese accusato per lo scarso rispetto dei diritti civili e umani. Diverse organizzazioni per i diritti umani avevano chiesto alla FIFA di istituire un fondo per compensare economicamente i migranti sfruttati e le famiglie di quelli morti (tra i 400 e i 500, secondo stime del Qatar).
Sulla questione Infantino si è limitato a dire: «Per noi ogni perdita di vite umane è una tragedia e tutto quello che potevamo fare per cambiare la legislazione per proteggere la situazione dei lavoratori, lo abbiamo fatto», senza chiarire se la FIFA si impegnerà concretamente in azioni economiche.
Un’altra polemica, all’inizio del torneo, aveva coinvolto alcune nazionali che avevano deciso di far indossare ai loro capitani fasce arcobaleno a sostegno della campagna One Love, che promuove l’inclusione e combatte le discriminazioni di genere. La FIFA aveva vietato l’uso di quelle fasce motivando la decisione con alcune norme dei suoi regolamenti, ma secondo molti lo aveva fatto per compiacere il Qatar, un paese dalle rigide norme ultraconservatrici in cui l’omosessualità è un reato, che può essere punito anche con la pena di morte.
Per protestare contro la decisione, i giocatori della Germania avevano posato per la foto di rito prima della partita col Giappone con una mano davanti alla bocca, a simboleggiare il fatto che la FIFA li stesse mettendo a tacere. Sollecitato sulla questione, Infantino ha di nuovo fatto riferimento ai regolamenti del «campo da gioco» e ha detto che ai Mondiali «ci sono 211 squadre di calcio, non capi di Stato, e i loro tifosi vogliono venire a godersi il calcio».
I Mondiali si chiuderanno domenica con la finale tra Argentina e Francia, in programma per le 16 italiane, mentre sabato alla stessa ora ci sarà la finale per decretare il terzo e il quarto posto, tra Croazia e Marocco.