Il Consiglio Europeo ha assegnato alla Bosnia-Erzegovina lo status ufficiale di paese candidato a entrare nell’Unione Europea
Giovedì il Consiglio Europeo, l’organo che riunisce i capi di stato e di governo dell’Unione Europea, ha deciso di assegnare alla Bosnia-Erzegovina lo status ufficiale di paese candidato a entrare nell’Unione Europea: lo ha fatto sapere Charles Michel, il presidente del Consiglio Europeo, in un tweet.
Bosnia and Herzegovina was granted the status of candidate country today.
A strong signal to the people, but also a clear expectation for the new authorities to deliver on reforms.
The future of the Western Balkans is in the #EU
Congratulations!#EUCO pic.twitter.com/1TUWlGlNPu
— Charles Michel (@CharlesMichel) December 15, 2022
L’assegnazione dello status di candidato all’ingresso nell’Unione alla Bosnia-Erzegovina è una decisione importante, che conferma la spinta all’allargamento dell’Unione già vista con l’assegnazione dello stesso status a Ucraina e Moldavia. Per ora, però, la decisione ha valore soprattutto simbolico: per entrare nell’Unione serve che il governo del paese candidato approvi riforme economiche e istituzionali molto complesse per adeguare le proprie leggi nazionali agli standard richiesti dall’Unione, ed è un processo che richiede molti anni. La Bosnia-Erzegovina si unirà quindi agli altri paesi attualmente candidati all’ingresso nell’Unione: Albania, Ucraina, Moldavia, Macedonia del Nord, Montenegro, Serbia e Turchia.
La Bosnia-Erzegovina è una repubblica parlamentare federale dal 1995 e aveva fatto domanda per l’ingresso nell’Unione nel 2016. Lo scorso ottobre la Commissione Europea aveva raccomandato l’assegnazione dello status di candidato: la decisione del Consiglio Europeo dovrà ora essere formalizzata dal Consiglio dell’Unione Europea, l’organo composto dai governi dei paesi membri che detiene il potere legislativo dell’Unione Europea insieme al Parlamento.