La Commissione Europea ha dato parere positivo sulla legge di bilancio italiana, ma con qualche critica
La Commissione Europea ha dato parere positivo sulla legge di bilancio italiana, seppur con qualche riserva, dopo che aveva già fornito una serie di raccomandazioni e dopo alcuni negoziati informali. Il parere sulle leggi finanziarie degli stati membri dell’Unione Europea è uno dei compiti che spettano alla Commissione Europea per rendere la politica economica europea coordinata e coerente.
La legge di bilancio presentata dal governo di Giorgia Meloni è stata giudicata in linea con le raccomandazioni che erano state fatte all’Italia proprio dalla Commissione, che chiedeva prudenza sui conti pubblici e riduzione della spesa pubblica corrente (quella che ricorre ogni anno, per esempio per pagare i lavoratori o le pensioni, e non quella una tantum come per gli investimenti). Tuttavia, nel parere si fa notare come l’Italia non abbia ancora provveduto alle riforme più strutturali: non è stata approvata dal Parlamento la riforma del fisco (principalmente a causa delle forti resistenze della destra sul tema del catasto) e soprattutto la legge di bilancio contiene alcune misure in contrasto con la lotta all’evasione fiscale.
La Commissione fa un elenco delle misure che ritiene non aiutino in nessun modo a contrastare l’evasione: l’aumento del tetto all’uso del denaro contante da 2 mila a 5 mila euro; un condono fiscale che consente la cancellazione dei debiti fiscali pregressi fino a 1.000 euro accumulati tra il 2000 e il 2015; la possibilità per gli esercenti di rifiutare i pagamenti elettronici sotto i 60 euro.
Il governo italiano non è obbligato a ritirare queste misure perché non si tratta di un parere vincolante, ma potrebbe considerare l’idea di smussarle per non porsi in una posizione di aperto contrasto con le raccomandazioni della Commissione Europea.
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