In Bangladesh tifano fortissimo Argentina
C'entrano Messi, Maradona e il colonialismo britannico, tra le altre cose
«Non importa che per via del fuso le partite inizino all’una di notte, per le strade ci sono decine di migliaia di tifosi. E se l’Argentina vince si fa festa, anche se è notte fonda». Sono evidentemente le parole di un tifoso argentino; un tifoso argentino che però è cittadino del Bangladesh e vive a Dacca, la capitale del paese, che sta a oltre 16mila chilometri da Buenos Aires. In Bangladesh c’è un tifo intenso e diffuso per la Nazionale di calcio argentina, che martedì sera gioca la semifinale dei Mondiali contro la Croazia. C’entrano Lionel Messi, Diego Armando Maradona, il passato coloniale del Regno Unito e il fatto che la Nazionale di calcio del Bangladesh sia parecchio scarsa.
Le manifestazioni del tifo bangladese per la Nazionale argentina di calcio sono molte. Oltre alle decine di migliaia di persone che assistono alle partite davanti ad appositi maxischermi, riempiendo piazze e strade in caso di vittoria, ci sono perfino – soprattutto a Dacca ma anche in altre città – case dipinte con i colori argentini ed enormi bandiere lasciate sventolare sopra i tetti.
Argentina 🇦🇷 fans in Bangladesh 🇧🇩 rallying with a mammoth 🇦🇷 flag what they claim to be the longest 🇦🇷 flag in the world. pic.twitter.com/bwqJyiER8v
— ARG Soccer News ™ 🇦🇷⚽⭐️⭐️⭐️🏆 (@ARG_soccernews) November 13, 2022
Come ha scritto The Athletic in uno dei molti resoconti del peculiare tifo argentino in Bangladesh, i colori dell’Argentina, la cui squadra è soprannominata “l’albiceleste”, sono ovunque: «Sui balconi, sui tetti, sui pali della luce e persino nei risciò, alcuni dei quali sono decorati a tema, con immagini di Messi». Non è nemmeno inconsueto, a Dacca, imbattersi in murales che celebrano Messi e Maradona.
Il Bangladesh è l’ottavo paese più popoloso al mondo, con quasi 170 milioni di abitanti che vivono su una superficie che è circa la metà di quella dell’Italia. Fatta eccezione per un piccolo tratto di confine con il Myanmar, quasi tutto il suo confine è con l’India. Ottenne l’indipendenza nel 1971, dopo una guerra contro il Pakistan. Lo sport nazionale è il cricket, in cui spesso il Bangladesh se la gioca con le migliori squadre al mondo.
Anche il calcio, tuttavia, è da tempo uno sport piuttosto seguito e praticato. In particolare, molti abitanti del Bangladesh iniziarono a seguire il calcio nella seconda metà degli anni Ottanta, quando iniziarono a diffondersi i primi televisori a colori. I primi Mondiali con un certo seguito televisivo furono quindi quelli del 1986, che l’Argentina vinse dopo aver eliminato l’Inghilterra ai quarti di finale, nella partita in cui Maradona segnò, nell’arco di pochi minuti, un gol di mano e quello che in molti ritengono il gol più bello nella storia del calcio.
Per molti abitanti del Bangladesh, un paese a suo modo segnato dal colonialismo britannico in quella parte di mondo, non fu peraltro particolarmente difficile empatizzare per l’Argentina e lo spirito di rivalsa che i suoi abitanti avevano verso l’Inghilterra a pochi anni dalla fine della guerra delle Falkland, le isole che gli argentini chiamano Malvinas. Più nello specifico, in Bangladesh è molto ricordato il fatto che durante la Seconda guerra mondiale il Regno Unito fermò i suoi rifornimenti a quello che oggi è il Bangladesh, causando la gravissima carestia del Bengala.
In Bangladesh, insomma, molti scoprirono il calcio tifando per Maradona – un calciatore senza paragoni e un grande personaggio anche oltre il calcio – vedendolo vincere in quel modo contro l’Inghilterra e dominare, non solo calcisticamente, quei Mondiali. Peraltro in un momento in cui la giovane Nazionale di cricket del Bangladesh ancora doveva crescere e affermarsi.
Il tifo per l’Argentina e una quasi-venerazione per Maradona continuarono anche negli anni successivi e nel 1994, quando Maradona fu squalificato per doping dai Mondiali statunitensi, in Bangladesh ci furono grandi proteste: qualcuno diede fuoco all’immagine dell’allora presidente della FIFA, il brasiliano Joao Havelange, e ci fu perfino chi gli fece causa.
Dopo Maradona e prima di Messi il tifo calcistico per l’Argentina è rimasto, seppur meno intenso e partecipato. E in occasione di questi Mondiali, gli ultimi di Messi, è tornato a farsi intenso, senz’altro aiutato dalla diffusione di internet e dei dispositivi mobili.
Continua ovviamente ad aiutare il fatto che la Nazionale di calcio del Bangladesh sia al 192° posto (su 212) del ranking mondiale, tra Samoa e Gibuti. Il Bangladesh non si è mai qualificato ai Mondiali e solo una volta, nel 1980, ha giocato la Coppa d’Asia. La sua partita più recente, giocata a settembre, l’ha persa 3-1 contro il Nepal.
Il tifo bangladese per l’Argentina non è però un caso isolato. Nel paese anche il Brasile ha un grande seguito, e in passato, in occasione della Coppa America, c’erano perfino stati scontri a Dacca tra tifosi argentini e tifosi brasiliani.
Allo stesso modo, inoltre, anche in altri paesi asiatici le cui nazionali sono ben lontane dal qualificarsi ai Mondiali ci sono numerosi e appassionati tifosi di squadre straniere, che spesso finiscono per scegliere di tifare proprio Argentina o Brasile: una cosa che fa molto piacere alla FIFA, che da tempo punta molto sulla globalità del calcio.
Roy Nemer, giornalista e fondatore di Mundo Albiceleste, un sito per i tifosi dell’Argentina, ha detto che «ci sono più tifosi argentini in India e Bangladesh che argentini in Argentina». Cosa probabilmente vera, visto che i primi due paesi hanno complessivamente 35 volte gli abitanti del paese sudamericano.
In Argentina questo tifo fa piacere, sotto molti punti di vista. Già nel 2011, per esempio, la nazionale locale giocò al Bangabandhu National Stadium di Dacca un’amichevole contro la Nigeria. Più di recente, l’allenatore argentino Lionel Scaloni ha ringraziato, durante una conferenza stampa in Qatar, i tifosi dell’Argentina in Bangladesh. «È incredibile quello che trasmette questa maglia», aveva detto.
Un po’ per scherzo e un po’ per restituire il favore, ci sono anche tifosi argentini che hanno iniziato a mostrare durante i loro festeggiamenti in Argentina bandiere del Bangladesh, e giornalisti argentini che hanno iniziato a scrivere tweet in lingua bengalese o sul cricket. C’è anche chi, seppur parecchio preso dai Mondiali, ha trovato il tempo per seguire le vicende della squadra di cricket del Bangladesh, che di recente ha battuto l’India. Il gruppo Facebook “Fans argentinos de la selección de cricket de Bangladesh”, creato una settimana fa, è vicino ai 200mila membri. Si sta parlando inoltre della riapertura dell’ambasciata argentina in Bangladesh, che fu chiusa nel 1978.
È infine parecchio presente anche il tifo, in Qatar, di persone originarie del Bangladesh, che insieme a India, Nepal e Sri Lanka è tra i paesi da cui arriva la maggior parte dei lavoratori stranieri che tra le altre cose hanno lavorato per costruire stadi e altre infrastrutture di questi Mondiali, e che in molti casi sono morti facendolo.
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